Montalbano Elicona, Borgo dei Borghi: la Grande Sfida per il borgo dei Nebrodi
Conferenza Stampa in data giovedì 08 novembre, ore 9, Sala Ovale Palazzo Zanca Messina.
Montalbano Elicona già Borgo dei Borghi 2015 è stato ripescato dalla Rai e dall’Associazione I Borghi più belli d’Italia per l’edizione straordinaria della competizione “Il Borgo dei Borghi".
Montalbano Elicona già Borgo dei Borghi 2015 è stato ripescato dalla Rai e dall’Associazione I Borghi più belli d’Italia per l’edizione straordinaria della competizione “Il Borgo dei Borghi".
"La Grande Sfida” alla quale partecipano altri 59 Borghi. La prima fase eliminatoria prevede tre gruppi composti da 20 Borghi ciascuno.
Montalbano Elicona è stato inserito nel gruppo B. La votazione partita il 9 ottobre, è attualmente in corso ed è possibile votare on line dal link:
http://www.rai.it/borgodeiborghi/ una volta al giorno per tutta la competizione, registrandosi nel portale della Rai oppure loggandosi con le credenziali del profilo Facebook personale.
L'amministrazione comunale con una strategia mirata ed organizzata sta puntando alla promozione specialmente dai social. La pagina Facebook ufficiale Montalbano Elicona - Borgo dei Borghi è diventato lo strumento promozionale principale nella quale vengono postate giornalmente tutte le informazioni relative alla gara.
La competizione è stata definita dalla Rai, “La Grande Sfida” sia per il numero di partecipanti ma anche per l’importanza che oggi rivestono i Borghi in Italia.
Le puntate saranno trasmesse su Rai 3 in prima serata tutti i sabati di novembre con la finalissima prevista giorno 24. La presentazione del Borgo di Montalbano sarà trasmessa durante la trasmissione di sabato 10.
Si invita tutta cittadinanza siciliana a votare in massa Montalbano Elicona perchè è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia, ricco di storia ed arte e detiene una bellezza naturalistica unica nel suo genere.
Basti pensare allo straordinario fascino fiabesco dei luoghi storici come il Castello Svevo Aragonese, il Borgo Medievale e la parte naturalistica dell’Argimusco (candidato a Patrimonio dell’Umanità) ed il Bosco di Malabotta, ed infine alle esclusive prelibatezze dell’enogastronomia riconosciute in tutto il mondo.
Il Borgo è anche strutturato nei servizi di accoglienza turistica ed oggi si lega in rete ed in sinergia con altri siti importanti (come le big destination, Taormina ed Etna dal lato sud e le Eolie, Tindari e Milazzo a nord) per proporsi al mercato globale del turismo che conta.
Questa è un'occasione che unisce tutti e rappresenta la volontà di un immediato riscatto della nostra amata Sicilia, una nuova opportunità, comunque irripetibile che non possiamo lasciarci sfuggire per l'enorme induzione ed esposizione mediatica in caso di vittoria.
Alla conferenza stampa - che si terrà giovedì 8 novembre, alle ore 9, presso la Sala Ovale di Palazzo Zanca - saranno presenti il Sindaco di Montalbano Elicona Filippo Taranto, l’assessore al turismo Alessia Prescimone, l’incaricato alle attività di promozione turistica Antonino Sapienza, il Giornalista Gianluca Rossellini. Invitati istituzionali, il Sindaco della Città Metropolitana Cateno De Luca, l’Assessore alle Attività Produttive e Promozionali Comune di Messina Dafne Musolino.
Ottimo e perché non esserne fieri? anche se nulla si è fatto per contribuire a questa bellezza, si potrà fare ora per promuoverla come risorsa.
RispondiEliminaMi viene di lanciare un'ipotesi: si potrebbe accanto alle conclamate eccellenze, sfruttare l'onda dell'entusiasmo per rivitalizzare quelli che invece languono. chissà, magari associarne all'eccellenza, uno che necessita dall'acqua sino al sale, come si usa dire da noi. Mi vien poi da collegare con il mio: "Polis di Rinascita" del 3 Novembre e che molti di voi lessero. Si ipotizzava di trovar lavoro ai giovani, permettendogli di insediarsi in un borgo in cui, se pure, tanto c'è da fare prima che divenga appetibile per divenire un piccolo paradiso in terra, proprio nell'analogia con la strategia dei greci antichi, di inviare giovani a fondare nuove Polis, quando il teatro, luogo anche dell'assemblea cittadina e quindi struttura in cui era praticata la democrazia diretta, fosse giunto al completo dei suoi posti. Una misura quindi che garantiva la democrazia diretta, assemblea di eguali, (no che non dimentichiamo che gli stranieri vinti in guerra divenivano schiavi, nessun sistema è perfetto) senza rappresentanze quindi. ebbene, nell'articolo si concludeva che così eventualmente avrei impiegato il reddito di cittadinanza se fossi risultato tra i beneficiari. Non è semplice innescare questo fare virtuoso, eppure, venissero delle risorse da questa associazione ai più fortunati e meglio intraprendenti, qualcosa potrebbe partire, anche attuando espropri per pubblica utilità dei beni abbandonati o permettendo ai legittimi proprietari di partecipare come soci all'impresa e per giungere ad avere nel giro di qualche anno un bene integrato in una tessitura urbana riallacciata alla civiltà e sicuramente meglio vivibile del modello metropolitano che non è adeguato allo stile di vita italiano che ci è tanto invidiato e per cui il turismo straniero converge. E sia chiaro, ovunque lo si facesse, fuori dall'Italia, darebbe luogo a centri disneyani. La differenza tra un luogo già depositario di memorie che opportunamente posso essere fatte rivivere ed il nuovo tout court, sta nella presenza di tradizioni scritte persino nelle pietre, ossia nelle relazioni tra le parti del costrutto urbano, fortemente interconnesse con il genere di vita sociale che sottesero e son pronte a riprendere. Si riscoprirebbe la saggezza del far il panificio a fianco del torrente, dove il grano viene macinato nel molino e tant'altro dello stesso spessore di saggezza. E' forse qualcosa di differente il tanto conclamato Km.0 propugnato per sostenere le produzioni locali e salvaguardare le biodiversità? Si comprende come sempre non gli investimenti a pioggia ma quelli a progetto hanno un grande potenziale di ritorno, sostenuti per un periodo congruo alla ricrescita economica. Certo, non solo questo va fatto: una grande nazione deve essere presente in molti settori industriali per non soffrire delle eventuali assenze di materie prime, per cui si dipende da altri. certo è che la nostra risorsa paesaggio, solo la nostra incuria, potrebbe sottrarcela, e ciò sarebbe davvero insensato. Oggi che anche l'agricoltura può essere praticata in maniera meccanizzata, anche nei luoghi impervi ma più fertili, non è impensabile che molti investano il proprio futuro in ciò.
tra l'altro, in assenza di altre offerte di lavoro, ben vengano le opportunità. Questo poi non significa rinunciare a fruire di tutto ciò che le città di media dimensione oggi offrono, che sicuramente le metropoli hanno altre controindicazioni e fragilità, oggi sempre più evidenti.