banner

Breaking News

Messina, era “Il Valzer di un giorno”: un libro, una rassegna di foto, un documento



I locali di “Magika”, fucina di viaggi nell’arte, hanno ospitato dal 16 novembre al 16 dicembre c.a. la mostra fotografica di Franco Carlisi, oltre cento scatti in bianco e nero che raccontano “Il Valzer di un giorno”.

Quale giorno rappresenta l’inizio e al tempo stesso la fine? La fine di un assolo e l’inizio di un duetto? 

E` il giorno del matrimonio, che suggella con la fede un legame, quell'attimo che all'altare dà sostanza ad un sogno, incuriosendo gli ospiti, commuovendo i genitori, innescando la macchina dei preparativi già da un anno prima.

Un anno di preparativi organizzati sotto il segno di un valzer, che farà l’eco di un giorno.

Le foto sono raccolte nel volume “Il Valzer di un giorno”, vincitore del premio Bastianelli 2011 e giunto alla seconda edizione, rinnovata nelle fotografie e nei testi, impreziosito dall'intervento di Andrea Camilleri.

«Le immagini di Carlisi non mostrano mai il rituale ufficiale e patinato di ogni matrimonio, il prete che benedice, lo scambio degli anelli, il gruppo dei testimoni, no, fortunatamente niente di tutto questo» – si legge nel testo introduttivo di Andrea Camilleri.

Infatti, fortunatamente niente del rituale preordinato al matrimonio canonico è presente nelle foto di Carlisi, che portano lo spettatore dentro gli animi, svelati dai retroscena non immortalati negli album ufficiali, ma cercati, sorpresi, riconosciuti da Carlisi, fotografo agrigentino dei “fuori campo”.

Passano in rassegna la sarta che spezza coi denti un filo sull’abito bianco; lo sguardo in alto della sposa, forse per un’ultima preghiera che niente si frapponga fra il suo desiderio e il fatidico “sì”; il momento della vestizione con la sensuale giarrettiera in primo piano; damigelle e paggetti in gilet con la manina in tasca. 

E poi una chiesa svuotata dove protagonista rimane la consegna generazionale, rappresentata dalla scena abilmente catturata da Carlisi, che vede da una parte la sposa inoltrarsi verso l’uscita, di contro ad una vecchina che rimane seduta, sgranando il rosario.

Ed ancora gli occhi commossi e i forti abbracci di chi teme l’amaro sapore della separazione; il sorriso liberatorio degli sposi ormai consacrati; i calici che brindano tra i giochi e i girotondi sulla pista da ballo…quando ormai sono richiuse le finestre curiose, che si erano spalancate sulle strade percorse dalla sposa, quasi fosse l’evento del giorno …

Si tratta delle finestre aperte dalla Sicilia alla Sicilia. 

Sembra osservare come i siciliani si rivolgano alle proprie tradizioni e ai propri costumi, tramandati ab origine, come si trattasse di una foto in bianco e nero, incontaminata dai colori e fotomontaggi.

Le foto in bianco e nero di Franco Carlisi svolgono una funzione documentale sul matrimonio siciliano, da intendersi un fatto etnografico.

«…il matrimonio è anche folclore, perché espressione di un popolo e delle sue tradizioni, nella mia Sicilia, aggiungo, estremamente pittoresche» - scrive Giusy Randazzo nel proprio testo “Dentro la Sicilia” a corredo del volume fotografico.

Nelle foto di Carlisi la sicilianità evoca il silenzio dell'eloquenza, che emerge dai vicoli, dallo stile delle abitazioni, dai tessuti damascati degli arredi, dalla presenza corale dei compaesani, dagli sguardi protettivi - che seguono la sposa anche dietro i vetri di un’auto - oppure beffardi - esaltando i dettagli talora accattivanti, suggestivi e  fermati nella storia, come la foto che sullo sfondo ritrae la TV che manda in onda un intervento del Presidente Barack Obama.

Sotto il segno di un valzer che muove le fila di due anime, le foto-racconto di Franco Carlisi dimostrano che la sicilianità è un modo di essere, che sconfina i luoghi d’origine e oltrepassa il tempo, tramandando un’usanza come valore connaturato.

Nessun commento