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Di Europa 001: dopo le elezioni del 2019 05 26


Ed ora che più di un terzo degli italiani ritiene che la soluzione ai problemi sia avere un nemico nel povero che gli sta a fianco, cosa realmente si risolverà? Intrapresi una riflessione, pur essendo in possesso ancora solo di dati fluttuanti per la formazione di una maggioranza di governo dell'Europa, questo, ritenendo che, comunque, gli obiettivi non cambiano, se sono sentiti.

E valutando ancora che, un quinto circa degli italiani ipotizza che le cose vadano bene sostanzialmente come sono. E che poco meno di un quinto degli italiani, ritiene che giovi una politica sociale. E poi che, intorno al dieci percento degli italiani crede che bisogna stare con chi sa comandare e godersi la vita: un caso di transfert.

E che invece, il rimanente quindici percento circa degli italiani, prova a credere che il miglioramento, cosa molto diversa dal cambiamento tout court, stia nei programmi di movimenti più coscienziosi.  Movimenti che, fanno o di un mono tema la loro leva per il miglioramento della qualità della vita o si giovano e propongono un articolato programma per avere un sistema capace di indurre il cambiamento in positivo, ossia con leggi che reciprocamente si sostengono al fine del raggiungimento dell’obiettivo, provo un commento.

Ebbene: questi ultimi, in Europa, dai dati odierni, si collocano come terza forza, alleandosi Verdi e vere Sinistre, che così rappresenterebbero circa un quarto dei cittadini europei. Certo, molto difficile sarà che possano orientare la parte più consistente delle politiche europee, ma sicuramente potranno far la differenza con una voce all'unisono, capace di promuovere buone iniziative sociali.

Pur essendo una piccola galassia, i suddetti, potranno far opera di convincimento nei confronti di coloro che pur giunti dentro il parlamento europeo da cosiddetti euroscettici, dovranno pur far fruttare il loro mandato promuovendo quelle politiche sociali che non sono state sufficientemente nel dna del precedente assetto europeo e che ha comunque guadagnato, rialleandosi, più di un terzo dei parlamentari, percentuale però non più sufficiente a governare. 

Seppure si facciano da parte di tanti esperti commentatori politici, ipotesi di alleanze e solo una coalizione plausibile di quattro formazioni garantirebbe la maggioranza, ovviamente, volta a volta, saranno le leggi poste in votazione a determinare confluenze di consensi e dissensi che porranno, nella dialettica democratica, aggiustamenti ai vari provvedimenti in votazione.

Un primo obiettivo però è stato raggiunto proprio scardinando la precedente compagine, e con essa dovrebbe essere stata sconfitta la politica che ha tenuto alcuni paesi, tra cui l'Italia, in stato di difficoltà a creare sviluppo.  Proveremo a seguire le mosse successive e non solo la configurazione del nuovo governo europeo, ma anche le iniziative che apriranno un dibattito sull’eguaglianza dei popoli, essenziale per non rimanere imbrigliati nelle differenze che sono fonte di sfruttamento, alla fin fine, di tutti i suoi cittadini, in un modo o in un altro.

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