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“Leggere il presente”: Luciano Canfora


2019 06 26 Luciano Canfora su “La scopa di Don Abbondio. Il moto violento della storia” a: “Leggere il presente” alla saletta dei Pericolanti di UniMe

Proseguendo, la rassegna di incontri sotto il titolo: “Leggere il presente”, organizzata da TaoBuk e svolgentesi all’Ateneo di Messina, protagonisti, sempre di alto profilo, dialogano con giornalisti. Mercoledì 2019 06 26 è stata la volta di Luciano Canfora, a cui ha posto questioni elaborate a partire dal suo più recente libro “La scopa di Don Abbondio. Il moto violento della storia”, la giornalista Patrizia Danzè. L’indice del libro si presta a far da traccia per alcune domande.

Avrà prevalso la natura da filologo dell’ospite? La piega presa in avvio della sottolineatura dell’importanza del genere “Romanzo storico”, qui debbo liquidarla brevemente, fa leva oltre che sul nostro Manzoni, dei “Promessi...” sulla più radicata tradizione Russa e con Lev Tolstoi, soprattutto, quello de “La Guerra e la Pace” titolo che così, dotato di articoli, si dichiara programmaticamente, narrazione di queste due condizioni, nel cui contesto ci si trova accidentalmente a vivere. Per la Francia, invece, il Victor Hugo de “Le Miserables”.

Se Tolstoi, Manzoni ed Hugo con i loro libri svelano l’inconsistenza dei grandi protagonisti della storia, su cui alla fine prevale la continuità del movimento di essa, concetto difficile da comprendere, è Tommaso Fiore che rintraccia in “Resurrezione” sempre di Tolstoi, una possibilità di comprensione della continuità del movimento della storia. Riporto quello che compresi, ma ovviamente dovrei rifare il percorso: si, leggere “Resurrezione”!

I nostri tre autori citati, si arrovellano sul sommovimento e sulla rivoluzione francese che è il vero spartiacque tra un prima ed un dopo. Ed appare un’altra riflessione: la rivoluzione non va bene guardarla dalla quiete, va letta persino nei suoi necessari eccessi, perché alle rivoluzioni non si può chiedere di essere riflessive, mentre sono in atto.

Chissà, persino la concatenazione tra se, il suo maestro ed il maestro del suo maestro, son poste lì a dimostrare un modo in cui la continuità del movimento storico, si invera!
Bonaiuti, è il maestro del suo maestro, Donini, che ha fatto sempre il professore incaricato e poi quando in quel periodo buio del governo Tambroni, nel 60, La Sapienza non gli rinnova il contratto, il Rettore di Bari lo chiama, ed è così che a lui, a Canfora, diviene possibile averlo come insegnante. 

Una vena d’affetto passa quando rammemora che nel ‘90, all’Eliseo, ad una importante riunione, ove si comprendeva che il quadro europeo delle sinistre s’era incrinato: l’affermazione di Donini: “...ma l’Unione Sovietica resiste”, poteva ancora essere credibile. Poteva essere credibile che la svolta della storia iniziata nel ‘17, con il partito comunista in progressione, che aveva 1/6 del mondo avrebbe potuto avere compimento. Avrebbe potuto avere compimento un egualitarismo diffuso. Accadeva 30 anni fa, che per la vita umana sono un tempo congruo. Donini morì di lì a poco conservando questa felice illusione.

I conservatori, sulla questione del movimento, autodefinendosi realisti, ritengono ed affermano invece, che sia giusta la stasi. Invece è da dove i tre romanzieri giunsero, che bisogna ricominciare, ossia narrare dentro le storie umane cosa va manifestandosi.

Come in una forma di Isomorfosi che designa la variante di qualcun’altra cosa simile ma da cui si discosta, tornano vecchie piaghe. Tra esse la schiavitù denunciata con insistente vigore dall’organo di stampa Gesuita: “La civiltà cattolica” e lo stesso Umberto Eco pubblica per ‘L’editrice La nave di Teseo: “Il fascismo eterno”. Ebbene, questi richiami vengono accolti con insofferenza.

Allora è essenziale ed illuminante che Borgese nella presentazione alla edizione italiana del libro fa bene a chiedere: Golia è caduto? ...dipende da noi!

Di seguito, relegati nei commenti, appuntati e non sviluppati, argomenti che furono toccati: già lungo questo articolo per stare in un giornale online, ed in fondo una sintesi anche delle domande e risposte, tutte di grande interesse.

1 commento:

  1. Di seguito, relegati nei commenti, appuntati e non sviluppati, argomenti che furono toccati: già lungo questo articolo per stare in un giornale online, ed in fondo si troverà anche una sintesi delle domande e risposte, tutte di grande interesse.

    Quindi:

    I segnali della gravità sono negli Stati Uniti, ma li abbiamo anche in casa.

    Trump
    Una forma di Fascismo

    Nel primo libro del fascista, la parte più rilevante è dedicata a la razza!
    Lo stato sociale è riservato solo alla razza bianca.
    Parallelo, senza dirlo, con il secessionismo italiano.


    Fortezza Europa: si riapre la spirale.
    L’Inghilterra resiste ad Hitler perché dietro ci sono gli Stati Uniti.

    Carlo Magno, analogie.

    Dopo la guerra, declassamento del continente europeo anche con la progressiva decolonizzazione.

    La Germania riarmata dalla nascita nel 57 dell’Europa, senza la parte est, nel Patto Atlantico in cui il comando è altrove.

    Oggi è come se l’Europa seguisse gli Stati Uniti.

    Che esca dall’Europa, l’Inghilterra, ci dice che esiste l’anglosfera.

    La vendita indiscriminata di armi ha scatenato le migrazioni, almeno quelle che sono fuga dalle guerre.

    L’Europa non decide nulla, solo la sua moneta è elemento di disturbo per gli Stati Uniti.

    Il Papa è andato a Lesmo ed i giornali non ne hanno parlato perché si vuole ignorare il problema delle tante persone che stazionano li, fuori dall’Europa.

    La consapevolezza di quale sia il problema è già un passo avanti.

    Cos’è l’Europa? I confini sono variabili, a volte la Russia è Europa, altre volte no, perché non fa parte dell’Unione europea.

    I manifesti e tra essi quello di Marx ed Engels, che fondano la socialdemocrazia tedesca, cieca, nei confronti del fenomeno colonialista.

    Impazienti anche quelli del 68 detti “Liberali effervescenti” che facevano la rivoluzione e poi tornavano agli agi di casa.

    Insegnava Papirologia greca, in quegli anni, il Nostro.

    Sull’Espresso di allora si prestava attenzione, si rilevava il controsenso dell’issare, i sessantottini, assieme, i due ritratti di Trotsky e Lenin, figure totalmente opposte nella realtà.

    Il falso dono del rendere semplificati i testi, per tutti, ha prodotto ignoranza.

    Le leadership erano tali perché parlavano tanto, occupavano e quindi si autopromuovevano capi, così funzionavano i movimenti sedicenti rivoluzionari.

    Deismo:...

    La chiesa cattolica è fenomeno da studiare proprio perché ha avuto la capacità di attraversare il tempo, continuamente modificandosi, mai disintegrandosi.

    La storia ed i suoi documenti
    Democrazia e libertà
    Rivalutare il concetto di libertà, perché una definizione compiuta?

    La libertà è consapevolezza di necessità
    Dante presentato a Catone come colui che cerca.
    Incontrata Beatrice...

    La dialettica tra questi due concetti ( democrazia e libertà), rimarrà sempre.


    Domande:
    1
    Fiducia nella razza umana ma siamo massacrati o massacratori!
    Abrogazioni delle schiavitù
    Anche nel 1848 in Francia, mentre Russia e Stati Uniti vivono sulla schiavitù, ed oggi è parte fondamentale del meccanismo del profitto.

    Il conflitto è ineliminabile capi>sottoposti
    Un sano conflitto è l’unica certezza.

    2
    Foucault
    Moltitudine: cosa movimento, cosa istituzione!
    Ripresa del discorso critico dell’emancipazione e dell’eguaglianza, oltre l’ego dei fascismi.

    Oggi siamo quando: è finito qualche cosa ed ancora non è iniziato qualcos’altro.
    Si rischia, si sbaglierà e si riproporrà altro: chissà quanto durerà un periodo buio, ma inventeremo forme di cui oggi non abbiamo alcuna cognizione.

    Non è male che ci si lasci nelle ultime battute con della fiducia nella capacità di risoluzione insita nel genere umano!

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