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Strega 2019



Vince “M Il figlio del secolo” di Scurati. 

Proclamato nel Ninfeo di Villa Giulia, luogo di massima rappresentatività del mondo etrusco, con il suo museo, il primo per importanza, al mondo e di esso, un vaso raffigurante la metamorfosi degli uomini etruschi in delfini, ci tocca direttamente.

Sembra proprio che i passati piazzamenti di Scurati, al premio Strega, abbiamo preparato questo pieno Primo Premio. 

Sono prediletti, in questa edizione i romanzi storici, ne è la prova anche il secondo posto al libro della scrittrice Cibrario, ed in generale le chiavi della maggioranza dei cinque selezionati, in sfida, nella serata. 

Anche quando sono centrate su singoli protagonisti, attraversano il mondo, anche con spostamenti, migranti e stranieri, la Durastanti, pur di altri secoli, ed anche intrecci, a cui non si sfugge, con storie personali degli autori. 

Anche grandi amori per i propri luoghi, come per la messinese Terranova. 

Missiroli attraversa tempi e luoghi. Vi sono anche punti di vista da condizioni di isolamento, distanza per vedere meglio, con più disincanto la realtà. 

Il lanciare il lettore nel cuore di questo evento di premi a libri, ai loro autori, indirettamente, ha suggerito velocità e stringatezza: ne venisse più desiderio, di sapere. Prima di tutto il RaiPlay del programma di Rai Tre andato in onda nella notte tra il 4 ed il 5 Luglio.

Allora, quasi un incitamento, l’immagine che illustra il momento della proclamazione: il lungo sorso di liquore Strega, quello dalla bottiglia del premio, bevuto in diretta dal vincitore Scurati.

Un incitamento ad ubriacarsi, anche di lettura, che, chi legge capisce e sa vedere il futuro: singolare affermazione tra le altre, tante, degne di riflessione, venute avanti anche nei bei momenti con Piera degli Espositi e Dacia Maraini, ove lo sguardo rivolto al passato rimbalza quasi in automatico nella sua speculare proiezione futura.

Quindi state certi, ciascuno troverà tanto, se non tutto, da condividere: pensieri a cui naturalmente si aderisce, da figli del nostro tempo, che la letteratura ci rende più chiaro, quanto ci appartenga, anche quando sembra non importarcene o pensiamo che non ci riguardi, non incida su noi. Non è così!

Omisi i titoli degli altri autori, vero, son tutti di forte impatto: sintesi che vanno capite scoprendo l’interezza di ciascun libro, quelli che prediligeremo, perché abbiamo creduto indaghi qualcosa a cui ci sentiamo legati.

A voi il piacere della scoperta, se non aveste avuto l‘opportunità di seguire la diretta, nella nottata.

Fanpage ci aveva azzeccato persino sulla graduatoria, già dall’ora di pranzo: son quelli che i libri li hanno già letti da un pezzo e conoscono il mondo dell’editoria, quindi niente stupore per l’esattezza della previsione.

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