Buon senso e Spirito di servizio: il comandante Biagio Santagati
Una vita professionale trascorsa utilizzando buon senso nel rispetto delle leggi e spirito di servizio nell'esecuzione dei propri compiti: questa l'esistenza professionale del Comandante della Polizia Municipale di Messina, il Maresciallo Biagio Santagati, uomo apprezzato e stimato da tutti, ora rimpianto, nel godersi la meritata pensione.
Nato e cresciuto nel suo borgo a sud della città, Santo Stefano Medio, il bimbo e giovane Santagati ha in sé il sacro fuoco della passione sportiva: il suo più grande desiderio, all'epoca, sarebbe stato quello di fare il calciatore, cosa che sa fare assai bene in realtà, giocando nel Messana e giungendo con la squadra fino alla prima categoria di Promozione e, successivamente, continuando a coltivare, come hobby, la sua grande passione anche tra i Vigili, partecipando da primo atleta ad alcuni campionati interforze.
Si diploma all'Istituto industriale e decide però di trovarsi un lavoro stabile, arruolandosi nell'Arma dei Carabinieri: da lì a poco partecipa ad un concorso nei Vigili Urbani, lo vince e viene avviato alla 'Viabilità'. In seguito gli verranno affidate le guide di varie squadre ('Annona', 'Decoro urbano', in realtà una sua creazione, etc...) che lo vedranno distinguersi per intelligente intransigenza, paterna tolleranza quando i casi lo chiedessero, ed abilità non comuni. In una parola, un 'giusto'.
Comandante Santagati, in città ci si lamenta spesso dell'assenza dei Vigili ed ultimamente persino l'attuale sindaco si è scagliato contro di essi, giudicandoli in gran parte inetti. Dall'alto della sua esperienza maturata sul campo, cosa pensa di queste critiche?
"Che non sono assolutamente d'accordo. Veda, dovremmo prioritariamente informare i cittadini sul lavoro reale svolto dalla Polizia Municipale e le sue attuali condizioni, che non sono affatto note ai più."
Ci informi meglio lei, allora, la prego...
"La gran parte dei nostri concittadini pensa che il lavoro dei Vigili Urbani si limiti a regolare il traffico e a fare contravvenzioni. Non è così.
L'intero corpo della Municipale è suddiviso tra varie mansioni, generiche e specifiche. Oltre ai settori di 'Viabilità' e 'Contravvenzioni', che già impegnano tanto, esiste un settore 'Informazioni', uno per la 'Tutela del territorio', l'Annona', da cui deriva anche il settore molto importante del 'Decoro urbano', che si occupa anche di ambiente ed animali, la 'Navale', il corpo 'Sommozzatori', la 'Giudiziaria', 'Radiomobile', ripartita nelle 3 sottosezioni Nord, Sud e Ganzirri, 'Palazzo Zanca', 'Scorta del sindaco', 'Corpo di guardia del Palacultura' e 'Sezione Nord'.
Per tutelare tutti i servizi sopracitati, sono presenti tra le 300 e le 400 unità, con un'età media di 50 anni, che si prodigano enormemente, spesso al di là delle loro forze: tenga presente che a Messina non si fa un concorso pubblico dal 2000, cioè da 19 anni, quindi l'afflusso di forze fresche, di giovani, è totalmente impedito, e alcuni dei nostri 50enni e passa sono ancora costretti ad andare anche in strada.
Pensi quindi a tutti i compiti che i nostri vigili devono svolgere.
Compito delle istituzioni, più che rimproverare chi svolge in condizioni difficili i propri compiti, dovrebbe essere invece quello di tutelarli e di rafforzarne e razionalizzarne l'organico, spesso tra l'altro disperso in azioni che ne rendono difficile l'attività: pensiamo all'impiego trascorso di squadre di vigili per scortare lo 'Shuttle', che avrebbe dovuto impiegare pochi minuti per attraversare la città al posto di un già consolidato tram, e spesso invece smarrito tra le pastoie del traffico; l'utilizzo di una notevole scorta per il sindaco medesimo; lo svuotamento di forze da settori vitali, quali il Decoro o altri, per destinarle ai Mercati..."
A suo avviso, quindi, l'intero corpo della Polizia Municipale andrebbe rafforzato?
"Decisamente. Ma almeno dovrebbe essere data la priorità a due settori in particolare, per una campagna di rafforzamento: 'Viabilità' e 'Decoro Urbano'. Ed istituire un attento controllo del territorio, che nelle condizioni attuali è praticamente impossibile. Parte tutto da lì."
Ha individuato, a suo avviso, altre criticità?
"Certamente. Una, ad esempio, è che a Messina non si effettua una rotazione negli incarichi come in altre città, soprattutto del nord. Un vigile assunto rischia di finire i suoi giorni lavorativi nello stesso posto in cui è stato messo in origine, e questo non va affatto bene per ragioni intuibili. Altrove invece i lavoratori sanno già che in quell'ufficio o mansioni rimarranno al massimo per 5 anni e conoscono anche le loro future destinazioni. Un meccanismo che va senz'altro corretto."
Le posso fare la domanda scomoda che sono solito porre durante le mie interviste?
"Mi chieda pure."
Il sindaco attuale, più che puntare sulla Municipale, sembra amare particolarmente la Polizia provinciale, cosa di cui non ha mai fatto mistero. Lei cosa pensa realmente di ciò?
"Che ben vengano in aiuto anche loro. Credo si tratti di almeno un centinaio di unità in organico. Ma in verità, sul territorio cittadino, noi non li abbiamo quasi mai visti.
E poi loro credo abbiano da presidiare la provincia, che ha già un territorio enorme, quindi non credo possano garantire la soluzione auspicata, che deve passare invece, come le dicevo, dal rafforzamento e da una migliore razionalizzazione dell'organico, per giungere ad un vero controllo del territorio."
Nella sua lunga esperienza lavorativa, costellata da varie azioni ed altrettanti successi, c'è qualche episodio che le è rimasto particolarmente impresso e che le andrebbe di raccontare ai lettori?
"Forse due in particolare, che ricordo con commozione. Il primo riguardò una signora malata, abbandonata dai parenti benestanti, che era rimasta a vivere con un metro e mezzo di spazzatura dentro casa. Insieme a degli assistenti sociali, la facemmo ricoverare. La casa fu pulita e disinfettata e la facemmo tornare. Per i giorni successivi le fu inviato ogni giorno cibo a sufficienza e fu seguita dai servizi sociali.
Il secondo riguardò l'assistenza ad un signore non autosufficiente, che teneva 30 gatti in casa. In collaborazione con la signora Ruggeri, presidente di Amici di Fido e co., intervenimmo anche in tutela dei gatti, risolvendo la grave situazione che si era generata.
Purtroppo i problemi che colpiscono le persone sole sono molteplici e l'abbandono e la solitudine rappresentano uno dei mali peggiori della nostra società: nessuno di noi dovrebbe mai dimenticarlo."
Facciamo finta adesso che lei si stia rivolgendo ad un giovane che voglia intraprendere la sua carriera. Cosa gli/le consiglierebbe in particolare?
"Intanto bisognerebbe sperare che si facciano finalmente i concorsi. Comunque consiglierei sicuramente di agire sempre con onestà, molta pazienza, di studiare e coltivare la cultura e di muoversi costantemente con umiltà, senza presunzione od arroganza e di non lasciarsi mai andare ad improperi, insulti o, peggio, all'utilizzo delle mani, agendo sempre con la massima calma e serietà."
Come del resto ha sempre cercato di fare lei in tanti anni trascorsi.
"Esattamente. Ma mi permetta adesso di inviare un saluto a tutti i colleghi. Io ora svolgo la vita del pensionato, adoro la campagna e la montagna, che attraverso a passeggio in lungo e in largo, ma le confesso che un po' la mia vita precedente e l'attività di servizio mi mancano, e spesso penso con nostalgia anche ai colleghi che continuano ad operare, sia pur in condizioni difficili, sul campo. Spero che presto le condizioni del loro servizio possano migliorare per tutti: loro, ma anche tutta la cittadinanza, lo meritano."
Una foto dell'attività calcistica del Maresciallo, accosciato, con i suoi amici di gioventù |
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