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Chiamare a se, in: “Nelle tue mani”






È nei lunghi attimi sospesi, nel silenzio che precede l’emergere del suono che risuonerà negli ascoltatori, portando l’originaria emozione di chi lo scrisse, che ci si fa uno tra interprete e suono.

Quella mano sospesa, attende che tutta la sapienza di coloro da cui si apprese a suonare, ci giunga, agisca in noi. Avvicinati come naturale destino a ciò che è ragione di vita: il comunicare con gli altri attraverso la musica, non è privo di difficoltà, ma ciò acuisce sensibilità: si riesce ad esprimere al meglio ciò che s’è vissuto.

Nonostante una sorta di predestinazione, verso la positiva realizzazione del vero se stessi, giova l’attraversamento di luoghi dell’impossibile o ritenuto tale. Giova che coloro che si accorgono del potenziale sappiano accostare chi lo detiene, persino convincerlo che sia possibile abbattere tutte le barriere, quelle relative all’ambiente d’origine, e le resistenze interne soprattutto: un misto di rabbia e sfiducia, ma anche una non educazione al sacrificio, al superamento di quella soglia che rende il talento arte sublime.

Gioveranno intuitivi che sappiano guidare il talento, trovare le forme di insegnamento adeguate alla natura individuale, coltivare la passione, aiutare a dare espressione ai sentimenti, a cavare ciò che di buono si ha da comunicare attraverso la propria arte.

Queste figure non mancano vicino al nostro pianista dall’orecchio assoluto, persino quei travianti amici che però ci si trova nei momenti in cui giova superare i limiti dell’impossibile: giungere in tempo a partecipare alla prova che potrà decidere della propria vita, persino andando in auto “a tavoletta”.

Non manca anche le positiva stimolazione dell’incontro con un’altra concertista con cui si condividono aspirazioni, lei contrabbasso, che farà parte dell’orchestra con cui si suonerà, da genio riconosciuto, al Metropolitan di New York, venuti dalla Banlieu parigina e passati come meteora dal più rinomato conservatorio parigino.

Secondaria, mica tanto poi, l'altra storia intrecciata, quella del professore che gioca, sul suo intuito, sia la sua posizione che la vita: un saper scommettere contro tutti o quasi, mettere in gioco tutto, credendoci!
Quasi un atto di fede nell'ineluttabilità del destino che deve portare i prescelti al loro posto nella vita e nel mondo.
Certi che tutti siamo prescelti per qualcosa, dobbiamo solo coltivare il meglio di ciò che siamo! 

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