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Daniele Ialacqua: la fantasia al potere...

...specie in mancanza dei 'dane''.

Il prof. Daniele Ialacqua, una delle persone più simpatiche ed autoironiche tra gl'intervistati nella nostra città, merita certamente il ruolo di eccellenza per la sua cultura, l'impegno recato in ogni attività svolta nella propria vita e per la sottile e nobilissima ironia quasi 'english' che scaturisce da ogni confronto, una componente piuttosto rara ai giorni nostri, difficilmente riscontrabile in un mondo ripiegato su sé stesso e nel quale ciascuno di noi perde spesso la calma a causa della frenesia e delle ansie dalle quali è percorso diuturnamente...


N.b.: Avvertiamo, riguardo alle foto riportate nell'articolo, di sconsigliare la visione a persone deboli di cuore e di consigliarne la visualizzazione ai bambini solo mediata dalla presenza dei loro genitori. Esse rappresentano anche un documento statistico di notevole importanza sui danni prodotti dal logoramento progressivo di chiunque tenti un governo della città, e vuole costituire un monito delle trasformazioni che ne saranno inferte nel fisico anche agli attuali ed ai futuri governanti. Il professore Ialacqua infatti, prima del fatale 2013, possedeva una capigliatura da Apache, ed il volto di Sean Connery giovane...

Il bambino Daniele trascorre sereno la sua infanzia ad Ispica, ridente cittadina del libero consorzio comunale di Ragusa; frequenta successivamente la scuola media Pascoli di Messina e l'istituto tecnico A. M. Jaci. Sin da piccolo coltiva però una grande passione per le materie umanistiche e sogna di divenire insegnante.

S'iscrive presso la facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Messina e aderisce al Movimento studentesco di Sinistra, divenendo Rappresentante del coordinamento studentesco; ama, come vari giovani del suo tempo, profondamente la musica, prediligendo l'ascolto dei cantautori italiani Luigi Tenco, Pierangelo Bertoli, Francesco Guccini e Claudio Lolli e si diverte a praticare sport a livello amatoriale, specialmente Calcio ed Atletica.

Si laurea e nel 1985 si iscrive a 'Legambiente', rivelando una reale passione per l'ecologia e la difesa della natura, ma anche alla 'Federazione giovanile comunista italiana' ed al 'Comitato per la pace ed il coordinamento tra i popoli', rivelando la sua passione per la politica, il pacifismo e la propria avversione per la violenza, le ingiustizie e le guerre.

Partecipa a varie iniziative in sostegno dell'ambiente, contro gli sprechi di denaro pubblico e nel 1987 partecipa alla compilazione di un dossier sui rifiuti nella città di Messina ed alla campagna contro gli inquinanti inceneritori di Pace e S. Raineri. Recente la sua partecipazione, nei panni assessoriali, tra il 2013 e il 2018, quale delegato per ambiente, animali, rifiuti e differenziata, cimitero, beni comuni, nuovi stili di vita ed acquario cittadino con la giunta Accorinti, che precedette l'attuale amministrazione.

Professore Ialacqua, la vittoria politica di 'Cambiamo Messina dal Basso' rappresento' un evento da tanti non previsto e sorprendente. Si attendeva magari un buon risultato della vostra formazione politica, ma l'elezione di Accorinti quale sindaco fu qualcosa di certamente nuovo ed inatteso: lei se lo sarebbe aspettato?

"Francamente io si, non fui tra i più sorpresi. Individuai da subito in Renato (Accorinti, n.d.r.) il candidato sindaco ideale per carisma e trascinamento ( all'epoca io militavo però in S.E.L.), il vero scossone per raggiungere un successo. Meno dal punto di vista squisitamente tecnico. Le aspettative erano davvero altissime e la voglia di cambiare da parte di tanti cittadini era genuina e reale..."

Ma non fu forse proprio tutto ciò a porvi in difficoltà nei confronti della gente che pretendeva delle risposte rapide e di altissimo spessore? Non vi fu una certa timidezza comunicativa nei confronti della città che vi fece un po' autoisolare dal contesto sociale e cosa realmente non funzionò e cosa invece andò meglio, alla luce di ciò che avvenne successivamente a suo parere?

"Dopo aver vinto noi ci recammo di corsa a lavorare, infilandoci nelle 'sabbie mobili' del 'palazzo', ansiosi di fornire delle immediate risposte alla città, ma ci rendemmo immediatamente conto intanto di aver ereditato una situazione difficilissima. Per non danneggiare ulteriormente la città non accettammo il piano di default che ci venne prospettato ma optammo per un globale piano di riequilibrio che non poteva risolversi in tempi brevi o certamente a colpi di bacchetta magica.

Ciò che ci amareggio' più di ogni altra cosa è che in questa delicatissima operazione non fummo sostenuti ma, anzi, fummo attaccati quasi immediatamente da quello che potrebbe essere definito 'il fuoco amico', molto più duramente che dalle opposizioni, cosa che difficilmente ci saremmo aspettati. Ci mossero immediatamente critiche non sempre costruttive, ma addirittura avulse dal contesto, ed ancora oggi non si vuole riconoscere ciò che di buono abbiamo pur prodotto, cosa che fu riconosciuta persino dall'attuale sindaco De Luca riguardo alcune considerazioni iniziali su Accorinti.

Tenemmo fede alla promessa di fornire diritti per tutti e di impedire strettamente le raccomandazioni, ma fummo strenuamente bloccati spesso dal Consiglio comunale, piuttosto ostile. Personalmente mi vidi bocciare sorprendentemente due consulte, quella animalista e quella ambientalista, che avrebbero fornito poteri propositivi e consultivi alle associazioni del territorio e maggiore democraticità a tutto il sistema rappresentativo. E fu solo una scriteriata azione di natura 'politica' contro la nostra giunta per impedirci di fatto di andare avanti.

Subimmo anche un massiccio fuoco incrociato massmediatico e ci rilevammo incapaci di fronteggiare il largo schieramento ostile che ci trovavamo di fronte. I più attaccati fummo in particolare io ed il collega Nino Mantineo, probabilmente perché provenienti dalla politica."

Focalizzando maggiormente per settore, in ciò che riguardo' ad esempio Animali e Ambiente, dove inizialmente voi foste molto sostenuti da larga parte degli animalisti ed ambientalisti cittadini, cosa accadde realmente? Ci furono problemi di denaro che non si riuscì a raccogliere per poterlo destinare ai progetti fondamentali per dare una svolta ai problemi in tal senso della città? Vennero forse dirottati altrove, ritenendo potessero servire prioritariamente per affrontare altre emergenze?

"In effetti, di soldi, non è che ce ne furono mai così tanti o nemmeno sufficienti a disposizione... Partimmo quasi dal nulla. Cercammo di realizzare una Consulta animalista, bocciata incomprensibilmente in Consiglio; quei pochi soldi a disposizione li concentrammo tutti per servizi, realizzando ad esempio il soccorso h24; racimolai denaro che avrebbe dovuto servire per la prevenzione del randagismo, per la realizzazione delle oasi feline, avviandone la cartellonistica, e per la realizzazione di un canile sanitario.

Rispondevamo sempre a tutti e tenevo anche in stallo, nel giardino di casa mia, vari cani a turno e dei gatti in una stanza. Realizzammo il trasferimento di 40 cani da 'don Blasco' al 'Millemusi', contando magari di continuare nel tempo... ed era abbastanza difficile considerando il contesto e le poche risorse disponibili. I dipartimenti consideri che erano stati ridotti da 52 a 22 ed alcuni settori potevano contare su risorse che noi, in effetti abbastanza penalizzati, potevamo solo sognarci."

Riguardo invece la questione 'Rifiuti' e la 'Differenziata' come andarono le cose? Avevate in programma di avviare la 'Differenziata' alla maniera della giunta attuale o era prevista precedentemente una qualche campagna educativa rivolta ai cittadini per insegnare a farla?

"Beh, adesso sembra quasi che la 'Differenziata' sia stata un' idea della giunta De Luca, invece era necessariamente un'esigenza di adeguamento al resto delle città civili e virtuose ed una scelta ecologica consapevole avviata dal Comune. Il 'porta a porta' partì proprio con noi. Era prevista una qualche forma di educazione graduale della popolazione ad essa, e soprattutto una certa tolleranza iniziale per gli errori eventualmente commessi.

Riguardo ai rifiuti in genere, la nostra amministrazione si ritrovò immediatamente a realizzare il cambiamento e molte castagne dal fuoco vennero tolte da noi. Scattò la competenza della legge Tares del 2013 e chiuse la discarica di Mazzarra': fummo posti a far fronte ad una pesante situazione debitoria e ci ponemmo al lavoro per un recupero fondiario, per risolvere problemi d'impiantistica e per costituire una nuova società avviando subito le procedure. Ancora oggi proprio dal 'benedetto fuoco amico' ci giungono critiche del tipo: 'e perché non ci pensavate prima?' Ma prima quando? Noi avviammo tutte le procedure nell'immediato, ma si ha una lontana idea dei tempi burocratici di realizzazione di una... 'impresa' o macchina del genere?

Per l'avviazione del cosiddetto 'piano A.R.O.' e la costituzione di 'Messina Servizi' lanciammo il tutto nel lontano 2014. Passando dalle necessarie approvazioni della Giunta, del Dipartimento, della Regione, dei Revisori dei Conti, del Consiglio comunale, giungemmo finalmente alla nuova delibera solo dopo un altro anno. 'Messina Servizi' vide la luce finalmente nel... maggio del 2018! I primi mezzi intanto erano giunti solo nel 2016... Avevamo il grande progetto di rendere Messina autonoma per quanto riguarda il problema dei rifiuti, procedendo persino gradualmente ad uno sfruttamento dei propri rifiuti. Ci bloccarono il progetto di Pace per motivi errati e subimmo numerosi attacchi che comunque ci fornirono maggiore visibilità ma non ci aiutarono certamente nel concreto."

E riguardo alla situazione cimiteriale? Mi pare che dobbiamo riconoscere che lasciaste una situazione abbastanza più ordinata rispetto a prima...

"Certamente. Procedendo ad una ristrutturazione del grande Cimitero, migliorammo il settore delle Cremazioni, e scongiurammo una grave situazione che avrebbe previsto persino un rischio sepoltura. Adesso non ci sono problemi e chiunque volesse approfittarne... anche lei, volendo..."

Ahem... La ringrazio, ne approfittero' semmai in seguito.
Passiamo adesso a qualche nota di colore. Le appiopparono numerosi soprannomi, alcuni perfino simpatici, per descriverla e vediamo che qualcuno di essi lo usa ancora lei stesso per autodefinirsi. James Taylor, per una sua presunta somiglianza con il noto folk singer americano, Gargamella, come il noto rivale dei cartonati Puffi, 'Nightmare on Messina', l'Interista matto, per la sua nota passione calcistica per questa sfortunatissima e squinternata compagine che non riesce mai a vincere... Non era meglio sfoggiare in assessorato una bella bandiera bianconera da squadra abituata a trionfare ovunque, che le avrebbe magari semplificato l'esistenza?

"Non scherziamo con queste cose. Intanto l'Inter è una squadra dal dna vincente e noi siamo i legittimi depositari di un 'Triplete' passato alla storia, con il mister che più abbiamo adorato, il signor Mourinho. Ai miei tempi giocavano poi nell'Inter fior di campioni quali Facchetti, Mazzola, Burgnich, Boninsegna, che ti facevano appassionare davvero al calcio: ma torneremo presto a quei grandi fasti. Tra i soprannomi, comunque, simpatico quello di Gargamella, del quale mi diverte adesso fregiarmi, nonostante la non completa positività dello stesso. L'ho fatto mio, e continuo a godermelo ciononostante..."

Le posso chiedere un giudizio generale sul nuovo sindaco Cateno De Luca e la propria giunta?

"Beh, il mio giudizio su ciò non può essere positivo. È in larga parte (e per ciò che rappresenta) esattamente l'indirizzo opposto a tutto quello che noi volevamo fornire alla città. Oggi si assiste al continuo tentativo di svuotamento istituzionale del palazzo e della sua stessa democrazia, passando dal tentativo di sempre minore controllo esercitato dal Consiglio, dall'impoverimento sostanziale della democrazia e della partecipazione, dai tentativi, attraverso le 'partecipate' di aumentare i carichi di privatizzazioni e tutto ciò rappresenta il 'leit motiv' della sua azione politica. Qualcosa che francamente noi avversiamo fortemente. Ma come diceva il grande Eduardo 'Adda' passa' a nuttata'!"

Daniele Ialacqua, a questo punto della propria vita, ha qualche rimpianto da voler confidarci, e nutre qualche particolare desiderio?

"A livello personale... io la cosa più forte che ho sempre desiderato è stata quella di insegnare, al di là anche della mia attività politica o di attivista ambientale. Adesso, con una famiglia e due cari figlioli, il desiderio più grande è che loro si realizzino nella vita. Mi piacerebbe anche continuare ad avere un impegno positivo per la mia città e praticare ciò che faccio per l'economia cittadina, la creazione di un gruppo virtuoso tra produttore e consumatore per chi ha avuto fiducia e, malgrado tutte le difficoltà, ha deciso di rimanere a Messina. Il rafforzamento di un mercatino biologico da sostenere mediante una rete e lo sviluppo sempre maggiore dell'equosolidale, dell'ecologico, di librerie autosorreggentesi, ecc..."

Ma Daniele Ialacqua in cosa crede?

"Sono ateo non praticante ma con il più profondo rispetto per le religioni e chi crede. Sono un comunista contaminato dai Movimenti di Libera partecipazione e dal concetto che nessuno rimanga mai indietro. Sono favorevole anche a certi aspetti popolari del 'grillismo', ad esempio al reddito di cittadinanza, al quale dico certamente sì."

E che consiglio prioritario si sentirebbe di dare ai giovani d'oggi?

"Di non mollare mai i propri sogni. Di lavorare intensamente per la loro realizzazione; di non abituarsi mai al discreto ma di ricercare l'ottimo, non adeguandosi alla mediocrità."

Grazie professore per averci lungamente supportati e... sopportati.

"Grazie a voi."

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