Strade che si biforcano, in: "L’amica geniale" St2ep5 Il tradimento
Il solco tra le due amiche ha un nome, si chiama Nino: entrambe le amiche sentono un differente profumo nel loro compagno d’infanzia, singolare quanto loro, capace di distinguersi a scuola, ora pienamente nel nuovo mondo, più ampio, ove molte più cose possono avvenire rispetto a ciò che avviene nel rione, in cui la modernità è comunque periferica e solo una potente famiglia dispensa o preclude futuro.
Anche qui, ad Ischia dove le due amiche sono per, l'ordinato dal medico, “rafforzamento” fisico di Lila, assieme a sua madre, ed alla cognata, solo coloro che dal rione verranno per una gita, risulteranno impermeabili al nuovo clima, incursioni improvvide di un ambiente chiuso, malsano, più che semplicemente bigotto. Anche quando sentono nascere nuovi sentimenti, se ne ritraggono, per paura dell’ignoto, come la cognata di Lila. Lila invece, dà seguito ai suoi sentimenti, a qualunque costo ed è ciò che avverrà: Stefano avvertito dalle male lingue del rione, proverà ad usare i soli argomenti che conosce, ma ciò scatenerà la reazione decisa di Lila: lei si occulterà, vivrà, e, sappiamo anche, bruciando le tappe, com’è dei fuoriclasse.
A far la differenza è il senso di adeguatezza o meno, l’intraprendenza, la voglia di sperimentare la nuova situazione, ricca di promesse. Il mare, la vacanza in spiaggia, proprio come lo sperimentammo quelli per cui fu un comune salto nelle abitudini, con le canzoni che descrivevano quello che stavamo vivendo, fu la palestra per il passaggio alla nuova vita, che qui vediamo giungere per chi sa coglierne l’opportunità.
Qui è Lila ad accaparrarsi quello che vuole-sente, corrisposta, il suo sguardo nella foto che correda l'articolo è eloquente, così Lenù, più dubbiosa nei confronti dei legami, si autoinfligge la scissione tra corpo e mente: stranamente, sarà questa la strada per scegliere di rafforzarsi nello studio e da quello prendere il volo.
La licenza liceale di Lenù, grazie alla sua bravura che è principalmente fine sensibilità, è il trionfo delle opportunità. Lenù verrà indirizzata dagli stessi commissari d’esame, ad acquisire una borsa di studio per frequentare l’Università Normale di Pisa, in totale autonomia economica.
Lenù, il suo futuro segnato dall’istruzione, non se lo farà strappare da nessuno. Combattiva come non mai, fa il salto più grande, abbandona rione ed anche Napoli, supera le forti resistenze familiari, in fondo non pienamente convinte, perché il vero affetto dei genitori è nel far sì che i figli realizzino la vita che gli è più consona.
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