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Luoghi separati ma necessariamente convergenti, in: “Teatro e Democrazia Maestri 27-28”


Luoghi separati ma necessariamente convergenti, in: “Teatro e Democrazia  Maestri 27-28”

Teatro e Democrazia, presso i greci, due attività esercitate nello stesso luogo: una cavea.

Lella Costa, attrice di Teatro, inizia con il dire che il Teatro è racconto della vita: anche che non deve sembrarci strana la fortuna del Teatro sino alla contemporaneità, avendo attraversato secoli, millenni.
Teatro è la bellezza mai sopita del gioco del “…facciamo finta che io fossi…”, il cambiar pelle e non solo: vivere tutte le vite possibili. 

Riducendo alle eventualità che compendiano gli accadimenti essenziali della vita, il Teatro, le rappresentazioni teatrali, raccolte in tragedie e farse, coprono, nella essenza, gran parte, se non la totalità, delle relazioni umane che si possono osservare e quindi raccontare.

Viene, dal Teatro, allo spettatore, una conoscenza anticipata di ciò che potrebbe accadergli nel corso della sua vita e quindi esserne preparato, nel più ampio dei significati.
Essere istruiti alla vita è un vantaggio, se solo si riuscisse a tener sempre desta l’attenzione su ciò che precede le condizioni non più sanabili e che condurranno, in caso avverso, a quelle conseguenze ineluttabili, sia, le si voglia attribuire al fato che a malevoli capricci degli dei.

L’uomo che sa prendere in mano le redini del proprio destino, sin da giovane, potrà assicurarsi una vita serena e gioiosa, quindi, non tragica. Ha occasionalità di esprimersi, la buona vita, nell’esercizio della Democrazia, in quello stesso luogo: la cavea, il luogo del Teatro, della messa in scena del racconto di tutte le vite possibili. Assieme agli altri uomini liberi, prenderà, il nostro cittadino ateniese come anche il contemporaneo a noi, noi stessi pure, decisioni per il benessere e prima fra tutte, la Libertà, dell’intera popolazione di una Nazione.

Sabino Cassese, giurista emerito, risponde alle domande che ci possono condurre ad una comprensione non superficiale del bene in cui consiste la libertà e di come quel potere che la Democrazia conferisce al Popolo, anch’esso da definire, abbia necessarie regole di salvaguardia della Democrazia affinché giunga a buon esito il mantenimento della libertà individuale dei cittadini.

Libertà è presente, infatti, nel dispositivo della delega, alla Politica, di esercitare, per noi, la salvaguardia delle libertà per il tramite del voto. Il voto è comunque limitato, nella scelta, tra coloro che, hanno aderito a gruppi di orientamento di intenti e metodi di conduzione della cosa pubblica, che sono, per l’appunto, associazioni, i partiti.

Ciò che però è essenziale, potendo accadere che uno dei partiti acquisisca la metà più uno degli eletti, ossia abbia la maggioranza per governare in autonomia, con ciò che consegue in termini di annullamento del potere delle opposizioni parlamentari, è che, opportunamente, la Costituzione Repubblicana, ha previsto che altri poteri, ad esempio quello di controllo sull’operato del Governo, sia tenuto da un organismo autonomo: la Magistratura.

Essendo del Parlamento, il potere di proporre leggi e del Governo, di attuarle, la Magistratura vigila prima sulla bontà delle stesse, ossia che non ledano alcuna libertà del popolo della Nazione, e poi che il potere esecutivo, le attui, per il bene della collettività e primo fra tutti i beni, sempre, la libertà.

Si evidenzia quindi, dalla cortocircuitazione tra le due lezioni, la bontà, per il Popolo, di apprendere dal Teatro la vita e dell’esigere, da chi esercita il potere esecutivo, la messa in atto delle regole, e lo faccia dopo il vaglio della legge, promulgata dal Parlamento, la Magistratura, avente nella Costituzione, ossia in quel patto di civile convivenza tra cittadini, la guida per il giudizio di bontà che coincide con la costituzionalità delle leggi.

Quasi stupendomi di aver raggiunto una qualche sintesi, rimando per la ricchezza di argomenti di riflessione contenute nelle due fenomenali lezioni, alla rivisione che, come nei "testi" migliori, pur sempre uguali, non finiscono mai di interessarci per la varietà di significati sempre più profondi, vi si ritrova, a tutte le, ripetute, nuove letture. 

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