Marina Haas, in: “Dietro l’angolo” di Emma Tagliacollo
Dialoghi con ...hem & ma’..., ossia: “dall’Incertezza al Però!”.
A questo Link il video: https://youtu.be/feHQFJoqOPk
In tempo di #ripartenza Ricomincio da due :-)
Ecco il secondo appuntamento: #dietrolangolo abbiamo incontrato #MarinaHaas.
Questo è un progetto indipendente ideato con lo scopo di raccontare artisti, architetti e designer partecipi del nostro tempo a un pubblico interessato a scoprire la cultura visiva contemporanea.
“Dietro l’angolo” perché passeggiando per la città possiamo riflettere liberamente e fare nuovi inattesi incontri dietro ogni angolo.
Grazie, avrò piacere di goderne, appena la rete me lo permette!
Finalmente potei gustare il video, bello averlo potuto fare appena sveglio, con tutta la disposizione propria di un buon inizio giornata.
Oltre il gradevole brano jazz che appropriatamente agevola lo scorrimento di tutto lo svolgimento di ciò che ci viene incontro come dialogo.
La colloquialità è senz’altro il pregio che più ho apprezzato: è quella forma familiare di ingresso in punta di piedi, e con grande confidenza, ad un tempo, entro cui si viene condotti. Questo è l’altro pregio, l’accoglienza di chi visiona. Non a caso credo, visto che ne rilevi il tratto in Marina Haas.
L’uso dell’alternanza catalizzatrice dell’espressione naturale di chi ci conduce all’incontro con lo scorrere a fianco di una superficie verticale urbana, che muta: poi, il fermarsi, che scopre quadri urbani familiari.
Familiari nella loro generica composizione, alternati alle immagini che presentano il percorso di avvicinamento all’arte, “giusta”, per esprimere la vicinanza al mondo: volti che sono persone comunicative, “illuminanti” infatti è il titolo della loro raccolta e della funzione domestica, appesi al soffitto a far chiaro.
Il cambio di scena, la proposizione della città, il paesaggio dal terrazzo di casa come fondale urbano delle opere,
dove il nostro Virgilio si ufficializza appena, al volto si aggiungono le mani e le braccia colloquiali, in accordo con gli oggetti della quotidianità, i tavoli coperti da tovaglie fiorate, che fanno di ogni pasto una colazione sul prato, tema caro alla pittura uscita an plen air
Prosegue l’esplorazione delle quotidianità sociali con più intimi luoghi, scene che ci lasciamo alle spalle ogni mattino, i letti disfatti, ma che ci accompagnano con il loro buon sapore del dopo riposo, nel procedere della nostra giornata, come sta accadendo ora.
Come iniziò, insensibilmente, sfuma, avrei usato la tecnica a levare, qui, in chiusura, la coda dei titoli che inviterebbe a metter mano agli arnesi del mestiere, dell’arte, riscoprendoli.
Quel conclusivo saluto con il sonoro Bau della autrice del video è il più promettente arrivederci che ci smuove appena dalla fascinazione esperita per indurci ad un buongiorno.
Grazie Emma,
Saluti e buona giornata,
Claudio
P.S.
“Dietro l’angolo” ...solo luoghi d’affezione.
Complimenti
Bello il suggerimento della riorientabilità dei dipinti, un invito a trattare l’arte per ciò che anche quando origina da un versante domestico, riservata come l’autrice, non sfugge all’aprirsi, grazie alla forza astrattiva, alle sollecitazioni del fuori da se, appena l’artista se ne separò e la sua opere va a far compagnia ad altri individui che continueranno... il dialogo.
Nessun commento