Quei viaggi ...di garanzia, per il futuro, in: “Psiche e Terra Maestri 53-54”
Quei viaggi ...di garanzia, per il futuro, in: “Psiche e Terra Maestri 53-54”
È indubbiamente indispensabile che l’individuo, per la salvaguardia della sua identità, abbia contezza del se stesso, di quali sono i meccanismi che presiedono alle sue manifestazioni, per poi scegliere, in libertà, l’assecondare la sua natura, sin dove non confligge con il creato, perché in tal caso, starebbe muovendo anche contro se stesso.
Sembra una mescolanza tra tensioni ecologiste e forme di rettitudine d’animo, ed è proprio così, indotte dalla cortocircuitazione tra la lezione di Massimo Recalcati, psicanalista che propone tre intuizioni freudiane riguardo all’inconscio umano, alla sessualità infantile ed alla pulsione di morte ed il meteorologo Luca Mercalli, elementarmente comunicante il frutto di indagini di più sedi di ricerca sullo stato di salute del pianeta Terra, da cui, ottenuta la media, possiamo valutare quali azioni umane, incidono, ed in che misura, sulla vivibilità del pianeta.
Luoghi a clima temperato come anche la nostra Italia, tenderanno a desertificarsi per riscaldamento del suolo causato dall’innalzamento delle temperature dipendenti dalle emissioni di gas nocivi nella nostra atmosfera e, tutto ciò porterà a fenomeni meteorologici estremi, ed a possibili carestie.
Avrà forse a che fare, tutto ciò, il procurato disastro ambientale, con quella terza intuizione freudiana descrittaci dallo psicanalista come un andar incontro alla nostra autodistruzione, una tensione autolesionista passante dal desiderio dell’eccesso e che, nel procurarci questo stato, ci indirizza al consumo veloce delle nostre risorse, anche quelle più profondamente interiori.
Un’ulteriore accenno solo alla terza intuizione freudiana: l’autoannullamento appare così come una forte fascinazione. Ciascuno proverà ad arginare questa fascinazione dell’annullamento, del trarsi fuori da se che è anche deresponsabilizzazione vigliacca, senza, evidenziando ciò, voler peggiorare lo stato del nostro precario equilibrio psichico.
Sono azioni, quelle illustrate dal meteorologo, sensate e fattibili, per limitare i danni al nostro ambiente, poiché a tal punto siamo, avendo tanto siglato accordi e disattese ottemperanze in ossequio agli insensibili e sconsiderati egoisti "padroni della terra".
Produttori immoralmente non adottanti le necessarie previdenze, ma neppure modificanti le forme di approvvigionamento energetico, verso quello pulito, per questioni di mantenimento del mercato, per non rimanere indietro agli altri, nella folle competizione del chi offre “più vantaggiosamente” per il consumo, prodotti energivori.
Grande impressione, desta, la quantità di acqua necessaria per produrre, attraverso l’allevamento animale intensivo, una singola bistecca di carne, per cui ne dovrebbe e potrebbe conseguire la scelta di rimodulare la nostra dieta, diminuendo il consumo di carni.
Riducendo il consumo di beni, contribuiamo alla riduzione della produzione, una volta che il mercato si accorgerà della diminuita redditività di quella produzione, proprio per il semplice funzionamento della legge della domanda e dell’offerta. Avremo risparmiato enormi quantità di acqua ma anche diminuito le emissioni di metano che all’allevamento animale è collegato.
È incidente sul bilancio del consumo energetico e responsabile del riscaldamento globale, tutto il settore trasporti e principalmente quello aereo che potremmo imparare ad usare di meno, a vantaggio dei meno inquinanti treno e auto elettriche, se non bici, nei trasferimenti urbani, quando il trasporto pubblico non fosse efficiente, ma meglio sarebbe renderlo efficace, per alleggerire il bilancio energetico.
Queste ed altre azioni come l’eliminazione delle dispersioni energetiche negli interni domestici e pubblici, potranno avere una diretta influenza sul contenimento del riscaldamento globale che, semplicemente, potrebbe rendere inabitabili porzioni enormi di entroterra e città, ovviamente, a partire dalla costa, per via dell’innalzamento del livello dell’acqua, conseguenza dello scioglimento dei ghiacciai, sia ai poli che sulle montagne.
Che, la mente umana, rivelante la nostra più intima natura, e la casa comune, il pianeta Terra, necessitino della nostra presa di coscienza attraverso questi viaggi intorno ai due aspetti del noi stessi, quello pubblico e quello privato, incontrantisi nella nostra corporeità, giovassero dell’impressione che destano ed anche del necessario distacco, è innegabile: abbiamo necessità di presenza a noi stessi per poter agire responsabilmente nel quadro di quel creato che prevede l’unità tra noi ed il nostro ambiente, unità indissolubile.
Siamo, pertanto, destinati ad una reciproca garanzia? Sembra proprio di sì! Ci si salva assieme. Ad ogni nostro responsabile e consapevole gesto è affidato il futuro possibile.
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