Messina, comunicare attraverso lo smartphone: dalle origini ai giorni nostri
Ormai in questi anni 2000, gli strumenti tecnologici, specialmente quelli di ultima generazione, come gli smartphone, hanno preso il sopravvento nella nostra vita quotidiana, dai quali non ci distacchiamo, quasi ad essere perduti dietro di essi. Per capire ancora meglio a cosa andremo incontro nei prossimi anni, ci viene in aiuto un contributo del nostro affezzionato lettore Professore Claudio Marchese, che ci parla di comunicazione breve, istantanea.
"In un procedere che è andato dai graffiti colorati - ci scrive - quelli di Altamira, per citare il più conosciuto esempio preistorico, il geroglifico, antesignano dei nostri caratteri di scrittura, siamo passati agli emoticon, immagini sintetizzate e sintetizzanti, che ci conducono nel mondo della comunicazione immateriale, oltre i confini del tempo fisico del singolo uomo." Ma 'comunicazione breve' significa anche desiderio di mostrarci come vorremmo, "oltre la nostra limitata fisicità , e sino all'invenzione di altri noi stessi, più aderenti al come vorremmo essere, un po' perchè veramente abbiamo una personalità che desidera un corpo modificato, un po' per essere accettati nel gruppo di cui vorremmo far parte e per cui è essenziale anche un corpo adeguato, o quanto meno un'immagine conforme."
Il Prof. Marchese conclude parlando delle comunità , dai singoli alla comunità di soggetti più o meno simili tra loro: "accade che, entrando in contatto tra loro, contaminino lessici, come ad esempio quando si forma una nuova famiglia dall'unione di due individui di due differenti ceppi familiari ed i discendenti di tale nuova famiglia divengono portatori di valori.". Poi, per tornare agli smartphone, dice: "il dibattito nei commenti si apre a fine lettura e lo scrivente segnala un altro esperimento umano, oggi molto apprezzato nella nostra comunicazione per brevi frasi: il deposito di maturate saggezze, di nostri illustri antenati e persino di sconosciuti che hanno sintetizzato pillole di saggezza negli aforismi".
"In un procedere che è andato dai graffiti colorati - ci scrive - quelli di Altamira, per citare il più conosciuto esempio preistorico, il geroglifico, antesignano dei nostri caratteri di scrittura, siamo passati agli emoticon, immagini sintetizzate e sintetizzanti, che ci conducono nel mondo della comunicazione immateriale, oltre i confini del tempo fisico del singolo uomo." Ma 'comunicazione breve' significa anche desiderio di mostrarci come vorremmo, "oltre la nostra limitata fisicità , e sino all'invenzione di altri noi stessi, più aderenti al come vorremmo essere, un po' perchè veramente abbiamo una personalità che desidera un corpo modificato, un po' per essere accettati nel gruppo di cui vorremmo far parte e per cui è essenziale anche un corpo adeguato, o quanto meno un'immagine conforme."
Il Prof. Marchese conclude parlando delle comunità , dai singoli alla comunità di soggetti più o meno simili tra loro: "accade che, entrando in contatto tra loro, contaminino lessici, come ad esempio quando si forma una nuova famiglia dall'unione di due individui di due differenti ceppi familiari ed i discendenti di tale nuova famiglia divengono portatori di valori.". Poi, per tornare agli smartphone, dice: "il dibattito nei commenti si apre a fine lettura e lo scrivente segnala un altro esperimento umano, oggi molto apprezzato nella nostra comunicazione per brevi frasi: il deposito di maturate saggezze, di nostri illustri antenati e persino di sconosciuti che hanno sintetizzato pillole di saggezza negli aforismi".
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