Incidente di Tortorici, 16enne operata a Messina: potrebbe perdere l'uso delle gambe
Versa in gravi condizioni Elisa Foti Randazzese, la 16enne sorella di Chiara, la ragazza morta qualche giorno fa nell'incidente di Tortorici, dopo un volo di 7 metri. Reduce da un delicato intervento durato molte ore, rimane in prognosi riservata e potrebbe perdere l'uso delle gambe. Era stata ricoverata all'ospedale di Sant’Agata di Militello, ma viste le sue gravi condizioni, è stata trasferita al Policlinico G.Martino di Messina.
Secondo la ricostruzione della dinamica del sinistro, al momento dell'impatto violento, Chiara sedeva sul sedile accanto al guidatore. L'autovettura, una Fiat Multipla, secondo i Carabinieri che si occupano del caso, sarebbe stata guidata dalla sorella maggiore, mentre sul sedile posteriore avrebbe viaggiato il fidanzato di Chiara, di nome Andrea Calcò, anche lui in post operatorio, ma è fuori pericolo.
Commento a: Incidente di Tortorici, 16enne operata a Messina: potrebbe perdere l'uso delle gambe di Maria Salomone gennaio 23, 2018 Carabinieri , Fiat , Messina , Policlinico G.Martino. Martino , prognosi riservata
RispondiEliminaInnanzi al fato restiamo impietriti; se ci crediamo. I nostri, a volte, anche ingenui comportamenti possono avere conseguenze che segnano una o più vite. Eppure, di fronte all'evenienza che ci colpisce, non deve mai abbandonarci il senso di una regia che, come nelle malattie, unisce ancor più una famiglia. E' un modo di porsi rispetto alle evenienze, quello che sortisce come effetto, rispetto al possibile e condivisibile rifiuto, l'accogliere le sorti che la vita ci riserva come sfida positiva. Pur augurandoci sempre risoluzioni meno invalidanti possibili, è mettendo mano ad una forte capacità di reazione propositiva che riaccogliamo la pienezza della vita, accentuando l'uso delle sensibilità che l'accidente ci ha riservato. Avviene, a ben vedere anche per tutte le menomazioni congenite, che uno o tutti gli altri sensi, è come se si potenziassero per supplire al mancante, e vieppiù. Vengono nei casi in cui si ha e ci si dà, con l'aiuto di tutti, un agire razionale in quel nuovo quadro, vissute, vite straordinarie, grazie proprio al potenziamento degli altri sensi o rafforzamento di quanto di integro ci resta. Vite che sempre più trovano modo di compiersi con una insperata pienezza e grande umanità, ancor meglio di quelle dei più "normali".
Claudio Marchese