Messina: i consuntivi di alcuni assessorati del Comune
Nella scorsa conferenza stampa di fine anno, erano presenti i sette assessori della Giunta i quali, ognuno per le proprie competenze e deleghe, hanno presentato un consuntivo dell'attività svolta nel 2017, ma allo stesso tempo un bilancio di quanto svolto negli ultimi quattro anni e mezzo prima della conclusione della consiliatura 2013-2018. Accanto il Sindaco, Renato Accorinti, il quale ha approfittato della situazione per dire chiaramente che alle elezioni comunali di giugno si ricandiderà. Ci è sembrato interessante fare un sunto delle cose più importanti che ognuno dei sette assessori (Daniele Ialacqua all'Ambiente, Gaetano Cacciola alla Mobilità Urbana, Nina Santisi alle Politiche Sociali, Federico Alagna alla Cultura e Scuola, Vincenzo Cuzzola al Bilancio e Finanze, Sebastiano Pino alle Politiche del Mare e Signorino allo Sviluppo Economico) hanno svolto, per capire più da vicino come la Giunta Accorinti, a conclusione del mandato, si presenta davanti alla città.
Iniziamo da Ialacqua, che nel settore dei rifiuti può certamente vantare l'approvazione in Consiglio comunale della delibera per la costituzione della nuova società di gestione "Messina Servizi Bene Comune", i cui contorni sono ancora in via di definizione per il definitivo passaggio dalla Messinambiente; rifinanziamento della gestione post-mortem delle ex discariche d'emergenza a Tripi, Valdina, Vallone Guidari e Portella Arena, che in caso contrario sono sempre delle sorgenti di possibile inquinamento ambientale. Altro settore, curato da Ialacqua, il verde e l'arredo urbano settore sempre molto criticato: abbattimento alberi a rischio in totale 450, affidamento a ditta esterna della scerbatura cortili scuole cittadine, apertura e rigenerazione aree verdi come la villetta a Zafferia, villetta Paino a Giostra, villetta Pelorias a Ganzirri, spazio attrezzato a Sperone ovest, villetta Sperone e giardini di Montalto senza dimenticare il progetto di ristrutturazione della "Foresta di Camaro" inserito nei fondi del Masterplan.
Sui beni comuni e la partecipazione, ricordiamo la sviluppata progettazione dei 4 ecospazi urbani nei quartieri di Pistunina, villaggio Santo, Camaro, Giostra San Matteo, l'affidamento in adozione dei Giardini di Montalto all'associazione "Puliamo Messina". Mentre ancora rimane all'ordine del giorno del Consiglio comunale il regolamento dei beni comuni, il regolamento sul bilancio partecipativo e il regolamento sugli orti urbani. E, per terminare, i cimiteri, con l'affidamento ad AMAM della cura a verde nei 17 cimiteri suburbani, l'approvazione del protocollo d'intesa per il funerale calmierato, firmato con 16 agenzie funebri della città, riattivazione del bus navetta al cimitero monumentale.
E passiamo all'assessorato ai servizi sociali retto da Nina Santisi, che possiamo riassumere nell'indirizzo politico che fin dall'inizio la Santisi ha voluto imprimere a questo settore, definito: "welfare dei servizi" e "welfare assistenziale" con al centro la persona con i suoi problemi. In questo modello, le persone stesse, le famiglie e le comunità non sono rappresentate e assunte come "risorse". Il paradigma dello sviluppo di comunità promosso da questa amministrazione si basa sui beni relazionali, risorsa importante per la trasformazone dei sistemi di welfare, da "istituzionali e dei servizi" a "comunitari e familiari". Su tale paradigma ha poggiato il riorientamento del sistema integrato dei servizi sociali nella nostra città, rivolto allo sviluppo umano e alla costruzione partecipata di contesti di riappropriazione dei diritti, di partecipazione.
Promuovere processi di integrazione significa assumere che i diritti fondamentali di cittadinanza sono anche i più significativi della salute e per questo le istituzioni sociali sono chiamate al superamento dell'istituzionalizzazione del disagio. Al centro del sistema, la persona portatrice di un valore e non una struttura, o un servizio, nè tantomeno una organizzazione. Il sistema integrato di servizi, in tal senso, si orienta a incidere e a modificare la qualità della vita di una comunità.
Iniziamo da Ialacqua, che nel settore dei rifiuti può certamente vantare l'approvazione in Consiglio comunale della delibera per la costituzione della nuova società di gestione "Messina Servizi Bene Comune", i cui contorni sono ancora in via di definizione per il definitivo passaggio dalla Messinambiente; rifinanziamento della gestione post-mortem delle ex discariche d'emergenza a Tripi, Valdina, Vallone Guidari e Portella Arena, che in caso contrario sono sempre delle sorgenti di possibile inquinamento ambientale. Altro settore, curato da Ialacqua, il verde e l'arredo urbano settore sempre molto criticato: abbattimento alberi a rischio in totale 450, affidamento a ditta esterna della scerbatura cortili scuole cittadine, apertura e rigenerazione aree verdi come la villetta a Zafferia, villetta Paino a Giostra, villetta Pelorias a Ganzirri, spazio attrezzato a Sperone ovest, villetta Sperone e giardini di Montalto senza dimenticare il progetto di ristrutturazione della "Foresta di Camaro" inserito nei fondi del Masterplan.
Sui beni comuni e la partecipazione, ricordiamo la sviluppata progettazione dei 4 ecospazi urbani nei quartieri di Pistunina, villaggio Santo, Camaro, Giostra San Matteo, l'affidamento in adozione dei Giardini di Montalto all'associazione "Puliamo Messina". Mentre ancora rimane all'ordine del giorno del Consiglio comunale il regolamento dei beni comuni, il regolamento sul bilancio partecipativo e il regolamento sugli orti urbani. E, per terminare, i cimiteri, con l'affidamento ad AMAM della cura a verde nei 17 cimiteri suburbani, l'approvazione del protocollo d'intesa per il funerale calmierato, firmato con 16 agenzie funebri della città, riattivazione del bus navetta al cimitero monumentale.
E passiamo all'assessorato ai servizi sociali retto da Nina Santisi, che possiamo riassumere nell'indirizzo politico che fin dall'inizio la Santisi ha voluto imprimere a questo settore, definito: "welfare dei servizi" e "welfare assistenziale" con al centro la persona con i suoi problemi. In questo modello, le persone stesse, le famiglie e le comunità non sono rappresentate e assunte come "risorse". Il paradigma dello sviluppo di comunità promosso da questa amministrazione si basa sui beni relazionali, risorsa importante per la trasformazone dei sistemi di welfare, da "istituzionali e dei servizi" a "comunitari e familiari". Su tale paradigma ha poggiato il riorientamento del sistema integrato dei servizi sociali nella nostra città, rivolto allo sviluppo umano e alla costruzione partecipata di contesti di riappropriazione dei diritti, di partecipazione.
Promuovere processi di integrazione significa assumere che i diritti fondamentali di cittadinanza sono anche i più significativi della salute e per questo le istituzioni sociali sono chiamate al superamento dell'istituzionalizzazione del disagio. Al centro del sistema, la persona portatrice di un valore e non una struttura, o un servizio, nè tantomeno una organizzazione. Il sistema integrato di servizi, in tal senso, si orienta a incidere e a modificare la qualità della vita di una comunità.
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