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Taormina, corsie ridotte e rallentamenti su A18 e A20

Nel tratto autostradale tra Taormina e San Gregorio (A18), in entrambi i sensi di marcia, sono iniziati i lavori per ripristinare le barriere incidentate. Gli interventi sono a carico del Consorzio Autostradale. L'8 marzo è la data stimata per il completamento delle opere. Se richiesto, si lavorerà anche in orario notturno. 

La ditta esecutrice, la MI.CO. srl di Mussomeli (CL), provvederà a parzializzare le carreggiate e chiudere, all'occorrenza, le corsie di emergenza e quelle di marcia e di sorpasso. Nei punti corrispondenti ali cantieri, vigerà il divieto di sorpasso e si potrà procedere al limite massimo di velocità di 60km/h. Nelle rampe dello svincolo si dovrà tenere la velocità di non più di 40km/h. I lavori e le deviazioni saranno indicati con apposita cartellonistica.  

È inoltre in corso la manutenzione degli impianti telefonici agli imbocchi delle gallerie della A18 ME-CT e della A20 Me-Pa, che si concluderanno a fine dicembre 2018. I tanti apparati presenti lungo la rete autostradale verranno sottoposti ad adeguati controlli e sarà compiuta la manutenzione necessaria all’efficienza del segnale radio diffuso. 

Per garantire il miglior servizio agli utenti, le ditte incaricate sono tenute a dare preventiva comunicazione agli Uffici Tecnici del CAS indicando quali interventi eseguiranno, la tipologia delle lavorazioni e dove interverranno. In ogni caso, la cartellonistica, posta in prossimità delle gallerie, segnalerà i lavori in corso e le manutenzioni.


2 commenti:

  1. Commento a: Taormina, corsie ridotte e rallentamenti su A18 e A20
    Maria Salomone gennaio 25, 2018 A18 , A20 , CAS , manutenzione , Taormina (Parte 1)
    Ben vengano i lavori di manutenzione! Ciò che emerge è che il ripristino delle condizioni di sicurezza, si va facendo. Certo, da inguaribili ottimisti, avremmo creduto che i ripristini fossero fatti volta a volta, appena compiuti i necessari rilievi per gli accertamenti necessari a stabilire cosa e perché sia avvenuto. Ovviamente, siamo certi che nessun tratto autostradale sia stato lasciato in condizioni non sicure, che, il tempo intercorrente tra gli accertamenti ed il ripristino di pur minime condizioni di sicurezza per il traffico autostradale, furono garantite, nella straordinarietà di quel tempo, da misure suppletive. Ora si ripristina l'originario stato di sicurezza con gli strumenti ordinari. Poi apprendiamo, e non ci torna, che i lavori interesseranno, quel tratto autostradale, sino ai primi di marzo. Quindi: siamo di fronte ad un ripristino multiplo; ad interventi che riguarderanno il ripristino della sicurezza per più occasionalità di incidenti, avvenuti in un certo lasso di tempo. Allora viene da chiedersi: si saranno protratti i tempi di permanenza delle opere provvisorie, in attesa della manutenzione "straordinaria"? La riflessione che qui si intende fare è: davvero gli interventi per la sicurezza, possono attendere che si proceda in via straordinaria, avendo cumulato nel tempo tutte quelle che, fatte a breve giro, avrebbero sortito l'effetto desiderato, ossia il ripristino delle condizioni di sicurezza standard? Ovviamente son costi, disponibilità di manutentori e pezzi di ricambio disponibili in magazzino. Il modello auspicato è quello che in passato garantiva, e che oggi, ci si dirà, non attuabile per insostenibilità dei costi, la manutenzione ordinaria immediata. Non contabilmente, ma, a lume di ragione, la ricorrente, ed ovunque, azione di accumulo dei lavori da svolgere ed il successivo bandire gare per qualsivoglia lavoro, ha come esito maggiori costi, forse; e,minore efficienza e bontà di immagine, certamente. Questo è solo lo spunto, ma basta guardare in giro: edifici parzialmente "rinfrescati" come si diceva una volta, ad indicare quel ripristino dello stato originario che produce l'effetto di un decoro cittadino.

    Claudio Marchese

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  2. Commento a: Taormina, corsie ridotte e rallentamenti su A18 e A20
    Maria Salomone gennaio 25, 2018 A18 , A20 , CAS , manutenzione , Taormina (Parte 2)
    Bellezza dell'immagine, indispensabile ad una città che vuol vivere anche di turismo e quindi dovrebbe poter offrire di se, appunto, una bella immagine, capace di valorizzare l'insieme degli altri beni, essendo l'immagine, il primo biglietto da visita. Ricordo come, nei bilanci condominiali stesse la voce: ammortamento per manutenzione globale del fabbricato. Si alludeva, con una voce, che riporto magari impropriamente, a memoria, ad un ripristino totale delle condizioni originarie dell'edificio ogni dieci anni. Tempo limite perché non sovvenissero maggiori danni che andassero ad incidere parti strutturali o producessero defaiance dell'impiantistica, con conseguente aggravio delle spese, oltre che indecorosità. Termini desueti, quanto le pratiche, ma che, ci fanno riflettere su: davvero aver esternalizzato il lavoro di manutenzione, per gli enti, produce economie? Si potrebbe aprire la parentesi su, quanta precarietà lavorativa produce, dal momento che le imprese, solo in corrispondenza di gare d'appalto vinte necessiteranno di manodopera e dovendo risparmiare per via del già tanto avversabile dispositivo delle gare a ribasso d'asta, assumerà a tempo e personale non qualificato. A valle di tale procedura: risparmi, miopi? Questi sono i dispositivi che rendono la vita italiana una lotteria, a cui vincono solo i predestinati. Che sia uno spreco di risorse pubbliche? Ora, le aziende, sono o no messe in condizioni di poter fare la scelta di dotarsi di squadre di manutenzioni efficienti? Se le risorse a loro disposizione stanno su capitoli di spesa bloccati, perché i controllori non si fidano e vogliono avere strumenti imbriglianti le libertà di spesa delle aziende; quello descritto qui su sarà l'esito.

    Ovviamente, necessita più fantasia al potere e soprattutto di maggiore vicinanza tra i centri di spesa e le necessità per cui dover spendere. Credo, che le esemplificazioni abbiano potuto indurre a nutrire dubbi sull'efficienza che si intendeva ottenere con il burocraticismo. E non va trascurato un altro aspetto di non secondaria importanza: ciascuno, avendo perso potere decisionale, si adagia sui tempi "burocratici" e sarà portato a deresponsabilizzazione. Se le cose andranno male, la colpa non sarà di nessuno, che ognuno, avrà modo di dimostrare che è stato nei tempi tecnici. Sommiamo quelli dei vari passaggi ed è subito evidente che abbiamo creato assieme al disinteresse a far bene il proprio lavoro, anche un dannoso rinvio di qualsivoglia intervento. Ci fu detto che l'esternalizzazione dei servizi avrebbe sconfitto il clientelismo e l'inefficienza. E' cosi?
    Bisognerà meditare e chiedere che servizi scambievoli si possano garantire, consorziandosi, come enti pubblici e rientrando nell'ottica: l'efficienza del servizio, qualunque esso sia, è lo specchio della civiltà di una nazione. Da ultimo, ma non ultimo, oltre che spender meno avremmo più posti di lavoro a tempo indeterminato.

    Claudio Marchese

    P.S.
    la cronaca ci offre davvero infiniti spunti di riflessione ed occasioni per poter decidere di optare per pratiche più sensate ove, assieme alla sinergia, farà buon gioco la professionalità.
    Mi preoccupa vedere nelle offerte lavorative un insistito: "non è richiesta nessuna esperienza". Segnale negativissimo per ciò che implica: svuotamento di senso dell'apprendimento e dell'apprendistato e sicure precarietà e bassa retribuzione, oltre che, ovviamente lavori facilmente mal fatti e quindi da rifare a breve. Ciò, ovviamente, dal limitato punto di osservazione che posso avere come cittadino.

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