Messina, incidente sul Corso Cavour: notaio 41enne in coma, falciato da uno slavo alcolizzato e tossico
Anche attraversare il Corso Cavour, sulle strisce pedonali e in pieno giorno, può rappresentare un rischio per la vita, a Messina. Da sottolineare che la circolazione veicolare, nel suddetto Corso, è già resa alquanto complicata dalla presenza di automobili che sostano in doppia fila; sulla destra della carreggiata. A sinistra, invece, la corsia preferenziale e la pista ciclabile (per qualche coraggioso) restringono ancor più lo spazio utile per il transito.
In questo caso l'incidente è avvenuto a causa dello stato di alterazione di un montenegrino di 48 anni: sotto effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti. Come certamente avrete letto lo slavo giungeva a tutta velocità, nella corsia preferenziale del Corso Cavour, falciando sulle strisce il notaio e la sua fidanzata. Ad avere la peggio l'uomo, in pericolo di vita a causa dei traumi celebrali e delle gravi fratture riportate; attualmente ricoverato in coma farmacologico presso l'ospedale Policlinico.
Mentre l'amministrazione comunale della città dello Stretto prova a correre ai ripari proponendo l'installazione di passaggi pedonali rialzati, si riaffaccia prepotentemente il tema della sicurezza stradale nel capoluogo peloritano. Il buonsenso e la logica dovrebbero fare da padroni, specie quando si disegnano carreggiate e corsie di vario tipo; anche se in questa occasione la colpa è tutta da ricondurre al pirata della strada.
Di certo esistono varie soluzioni per mettere in sicurezza un arteria così importante e trafficata come il Corso Cavour: iniziando dall'eliminazione della risibile quanto pericolosa pista ciclabile, proseguendo con l'istallazione di passaggi pedonali rialzati; come suggerito dal Comune.
Infine, sarebbe opportuno aggiungere un sistema di controllo stradale "scout" fisso in funzione H24; per scoraggiare la sosta selvaggia e tutte le varie infrazioni stradali che possono mettere a rischio (direttamente o indirettamente) l'incolumità dei messinesi.
Non è chiaro come una pista ciclabile possa rendere "pericolosa" la circolazione stradale. Io sono tra quei "coraggiosi" che utilizzano quotidianamente la pista ciclabile per recarsi al lavoro cercando (tra tante difficoltà)di utilizzare un mezzo di locomozione che non sia la "bene amata" automobile. Tutto ciò è emblematico dello stato di abbandono e arretratezza culturale in cui giace la nostra città. Solo la miopia di una classe che si considera "dirigente" può ipotizzare tali scelta anziché un'azione di effettivo controllo e repressione di tutti quei comportamenti scorretti.
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