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In manette il "piromane di Mirto": aveva già bruciato 500 metri quadri di bosco

I gravi fatti della scorsa estate sono stati protagonisti e causa di distruzione di gran parte del patrimonio boschivo nel Parco dei Nebrodi.

I Carabinieri della Compagnia di Sant'Agata di Militello, pertanto, per prevenire incendi di qualunque origine (dolosa, colposa o naturale) hanno pianificato servizi mirati a porre sotto osservazione, controllo e monitoraggio tutti i siti d'interesse.

In località "Monte Pagano", una colonna di fumo richiamava l'attenzione dei militari della Stazione di Mirto; immediato il loro intervento. Bloccata l'unica strada per raggiungere l'area, nel punto in cui si trovava parcheggiata l'auto di un allevatore (sospettato di essere l'incendiario). 

Muniti di strumentazione tecnica, ispezionavano la zona circostante. Nel contempo, i Vigili del Fuoco, allertati, procedevano a sedare le fiamme, ristabilendo la sicurezza.

Nel corso dell'ispezione, si scopriva che il fuoco era stato appiccato in ben cinque diversi punti e veniva alimentato dal forte vento. Già circa 500 mq di macchia mediterranea erano in fiamme. 

Veniva anche individuato un uomo, in fuga dal luogo in cui le fiamme divampavano. Subito dopo averlo bloccato, i Carabinieri procedevano alla sua identificazione e perquisizione. L'uomo è stato trovato in possesso di 2 accendini e di un coltello a serramanico di genere vietato, posti sotto sequestro.

Gaetano Sebastiano Liuzzo Scorpo, un allevatore, di anni 39, è il piromane responsabile. È stato tratto in arresto e ridotto alla misura degli arresti domiciliari.

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