Messina, mercatino elettorale: voti a 50 euro al Kg?
C'era una volta una leggenda metropolitana, che oramai da diverse tempo imperversa sulla città dello Stretto: alcuni candidati a sindaco denunciano che sarebbe in atto una sorta di compravendita elettorale, con tariffe variabili da 50 a 100 euro per accaparrarsi un singolo voto.
Quanto ci sia di vero sinceramente non saprei, tuttavia, conoscendo i nostri "polli peloritani" tale ipotesi potrebbe essere abbastanza realistica. Con 50 euro si può fare una discreta spesa in uno dei tanti discount presenti in città, un pieno di benzina per la macchina o una serata in pizzeria.
Domanda: siamo dunque ridotti a questo? Siamo quindi pronti a vendere il nostro voto per mangiare o per non restare a piedi con l'auto? Non sarebbe certo una novità, infatti, si narra che in elezioni passate venivano distribuiti buoni di benzina per convincere elettorato.
Oggi è un po' diverso: a quanto pare i signori politici chiedono un prova fotografica per rilasciare il pagamento della quietanza. Ci toccherà quindi scattarci un bel selfie mentre sorridendo esprimiamo "liberamente" il nostro diritto al voto?
Povera Messina violentata nella sua dignità da esseri privi di scrupoli, pronti a qualunque stratagemma pur di raccattare voti. Auguriamoci che si tratti davvero di una semplice leggenda metropolitana. In alternativa il 10 giugno potremmo anche optare per una giornata al mare; da trascorrere serenamente con i propri cari.
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