Salviamo "il messinese": 2 targhe e un'ordinanza per tutelare la parlata locale
Alzi la mano chi tra voi non lo ha mai parlato. Il dialetto è automatico; è cuore e spirito; spontaneità ; rappresenta quanto di più diretto possa esistere. È senza mezzi termini, musicale, la battuta perfetta! Una sola parola dialettale basta a scatenare il senso di 100, o mille, parole espresse in italiano elegante e corretto.
La gente del Sud è conosciuta, tra le altre cose, per l'abitudine diffusa ad intercalare con il gergo locale anche le frasi più eleganti, così come il messinese ricorre allo "slang" per esprimere l'essere sanguigno, diretto e fulmineo e le proprie origini. Tutto quello che in italiano rende, in dialetto di più.
E allora, per tutelare la "Parlata Messinese", è stato elaborato un progetto che vuole la lingua dialettale della Città dello Stretto ('A Parrata Missinisa) riceva il riconoscimento di "lingua maggioritaria ed idioma distintivo della Città di Messina e del suo circondario". L'esigenza è quella di non far scomparire il dialetto messinese, che è stato tramandato ai superstiti del terremoto 1908, di cui scriveva Maria Costa, il poeta Nino Ferraù, la poetessa Iolanda Insana e il padre nobile, nel periodo ottocentesco, Tommaso Cannizzaro che tradusse in messinese la Divina Commedia.
Inserisci anche questo periodo: La parlata messinese è una variante nobile della Lingua Siciliana, che accomuna Messina e Reggio. Stefano D'Arrigo, nel suo capolavoro "Horcinus Orca", la definì: "Lo Scillo Carilloto".
Inserisci anche questo periodo: La parlata messinese è una variante nobile della Lingua Siciliana, che accomuna Messina e Reggio. Stefano D'Arrigo, nel suo capolavoro "Horcinus Orca", la definì: "Lo Scillo Carilloto".
Nell'agosto del 2017, fu l'associazione "Cenacolo Culturale Hortus Animae", nel pubblicare un'antologia di poesie scritte in messinese dal titolo "Nostra terra, nostru cantu, nostri cori", a rendersi promotrice di questo bisogno nel corso di una serata di recital fonetico al Monte di Pietà con partecipanti diversi artisti messinesi.
Due targhe (una al Palacultura ed una a Palazzo Zanca) verranno apposte in luogo visibile ai visitatori, presso gli uffici comunali addetti, in ottemperanza alla relativa delibera del Consiglio comunale. Primo firmatario del provvedimento, votato all'unanimità , il consigliere comunale Maurizio Rella.
"La città di Messina, fiera detentrice di Storia e Cultura plurimillenaria, - recita il dispositivo - assume la "Parlata Messinese", variante nobile della Lingua Siciliana come valore storico e culturale inalienabile da trasmettere alle nuove generazioni. Il Comune di Messina - prosegue - promuoverà e svilupperà tutte quelle azioni, nelle sedi istituzionali regionali, nazionali e internazionali per la sua difesa. - e conclude - Sosterrà e stimolerà ogni azione per la conoscenza, divulgazione ed insegnamento della "Parlata Messinese" nelle scuole di ogni ordine e grado, nei termini previsti dalle leggi vigenti."
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