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Desiderio e realtà ben coniugati in: Famiglia all’improvviso

Più piani interpretativi dell’improvviso: potrebbe essere quello del trovarsi con una figlia in fasce e di qualche mese d’età, affidata senza possibilità di replica dalla madre a quello che lei dice essere il padre, e quanto meno il colore della pelle ed i passati rapporti estivi, dicono che è possibile. 

E' all'improvviso, quella famiglia che la bambina percepisce come tale per via dell’amicizia del padre con chi gli ha dato un lavoro e che la sente anche lui un po’ come una figlia. Ancora, quella che dopo la sparizione, per otto anni, della madre, potrebbe essere sua famiglia, quella con il nuovo compagno della madre. Più certa e motivata quella che si compone sinché la bambina è con loro.

Impariamo che gli affetti sono, al di là delle questioni anagrafiche, una forma di disponibilità incondizionata e reciproca. La dedizione e l’affetto dell’ottimo padre che pur inventa una professione avventurosa (spia internazionale) per la madre sempre assente, mentendo, come direbbero alcuni, eppure altri dicono di non aver mai visto padre più affettuoso, ad esempio la direttrice della scuola frequentata dalla bambina.

C’è anche il mondo che ciascun bambino sogna e che la piccola vive, grazie alla scanzonata dedizione del padre che pure non fa mancarle alcuna concretezza e coinvolgimento nel quotidiano di questa microfamiglia in cui la condivisione sulle scelte importanti, porta a "ragionarle", facendo valere tutti i punti di vista sino a mostrarci una serena maturità nella bambina, pienamente consapevole del sostegno che giova all’adulto. 

E qui, ci sovviene la prima espressione del padre all’affido, incontrattabile, per via del lasciare e fuggire, da parte della madre: “non si affida un bambino ad un bambino”! Questo dice lui. Eppure tutto lo snodarsi della vicenda sembra suggerirci tutto l’opposto, ossia che, proprio rimanendo un po’ bambini, senza grandi domande, si riesce a condurre al meglio un rapporto tra padre e figlia che assume anche una sorta di condizione di saggezza spontanea come comunque può essere in un'adolescente, una maturazione che, proprio le giocose osmosi tra i ruoli permettono.

Anche il lavoro del padre, stunt-man, non cercato, ma avuto grazie ad una spericolata piroetta, caduta sotto gli occhi del Produttore cinematografico che diverrà amico ed in qualche modo, parte della famiglia, condisce di straordinarietà la vita. Quei ruoli pericolosissimi, degni della piroetta sulle scale mobili per giungere velocemente al “fagottino”, appena arrivati in Gran Bretagna, dagli Stati Uniti provando a rintracciare la madre della bimba, fanno attribuire, dalla bimba al padre, la condizione di immortale! ...e nulla sto scrivendo sul salto dalla scogliera... 

Anche le situazioni più severe, come la malattia, vengono affrontate con la serenità propria delle persone che sanno di star spendendo bene la propria vita, ma su ciò, non aggiungo nulla che, il contropiede, mi fu gradito e suggellante una storia ricca di spunti di riflessione istante per istante, soprattutto in chi saprà farsi prendere da essa senza remore, in bilico come è tra fiaba e realtà.


2 commenti:

  1. Visto. Gran bel film: intenso, commovente e con un finale che spiazza.

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    1. Si capì che è piaciuto tantissimo anche a me?
      Spero tu lo abbia ritrovato

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