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Reinventarsi la vita in: “Torno indietro e cambio vita”

Reinventare la propria vita affascina, chi non lo ha desiderato, almeno una volta, nella vita?
Il copione delle cose da accadere nel mondo sembrerebbe fisso: dove invece si esprime la varietà delle possibilità, sta nel fatto che possono cambiare i “recitanti” quei ruoli, e vi son casi in cui il destino è provvido anche quando il copione prevede felicità nella prima ed infelicità nella successiva.

Ai due nostri protagonisti, il principale Marco ed il secondario Claudio, accade di essere proiettati indietro nel tempo, argomento ricorrente nei contemporanei racconti, a segnalare quanto tale opportunità sia desiderabile nella contemporaneità, soprattutto per modificare qualcosa nella propria vita del presente appena vissuto, per il tramite di differenti scelte nel passato.

È, sia la prima che la seconda volta, un banale incidente occorso ai protagonisti, che mette in stato di incoscienza prima e, svegliatisi, conferisce loro la consapevolezza progressiva di star in un tempo storico differente. Tempo differente, ma riguardante sempre la loro vita, la prima volta la passata, non poi tanto rimpianta, ma che permette, avendo cognizione dei passi successivi, di modificare modi del rapportarsi e con essi l’altra parte di vita, la futura, dove saranno nuovamente, nel ritorno dal loro tempo passato.

Due vite, quelle dei due amici, che hanno qualcosa che ad un certo punto non va più bene e che gli fa desiderare di cambiare condizione: l’essere abbandonato per uno e l’essere troppo vincolato per l’altro. Qui ci sopravviene che siamo angustiati da tutto ciò che capiamo di non riuscire a riportare nel nostro gradimento e che, in fondo, cercheremmo la misura, un equilibrio, che non è mai semplice da perseguire e raggiungere.

Ebbene, accade che proprio operando sul passato, rivivendone una parte, si può agire, con la preveggenza possibile, dovuta all’aver vissuto in quello che è un possibile futuro dei due amici: almeno, così è nel film.

Una vincita al lotto perseguita interrogando uno smartphone miracolosamente transitato anch’esso nel passato e funzionante tanto da poter essere interrogato sulla schedina vincente, presenta, appena tornato nel futuro, un grande benessere e con esso anche una situazione di positiva stabilizzazione dei rapporti familiari, ad uno dei due amici, assieme alla condizione da sposato con chi differentemente mai lo avrebbe guardato, data la nomea di sfigato. 

Il desiderio di bloccare, in questa escursione nel passato, l’incontro di Giulia, la ragazza desiderata dal protagonista principale, con un compagno di classe, Giulia che pure, lui ha molte volte rifiutata, a causa della conoscenza di quel futuro in cui lo farà soffrire, dopo anni di felice matrimonio, abbandonandolo, è causa del secondo incidente. I due amici, su una vespa, tentando il detto intralcio, investono per poi trovarsi nuovamente nel presente-futuro del 2015. 

Qui, nel 2015, dove il nostro protagonista principale è sposato con un’altra e già separato, il fortuito incontro con Giulia, ad una festa in casa dell’amico divenuto ricco, riaccende la passione tra i due e Giulia lascia il marito che è il ragazzo dell’incontro che non fu possibile bloccare nel passato, per il suo amato.

Una riflessione conclusiva, che replica l’incipit in apertura, ci segnala che il copione delle cose che debbono avvenire nel mondo è scritto, abbozzato, sono invece liberi e da occuparsi i ruoli dagli attori. Qui accade che, al nostro protagonista principale, tocca in sorte di vivere due presenti in cui Giulia, una volta come moglie, l’altra come amante, sta sempre con lui. Destini di ordine superiore, quelli dell’amore tra due individui che, pur dentro un controverso copione, riescono a star sempre assieme! 

Eppure la riflessione non può finire qui: la vera conclusione sta nell’apprendimento di ciò che si può operare per attuare il desiderio in cui forza e perseveranza divengono ingredienti di sicuro buon esito e felicità. Può essere letto come consolatorio, oppure come incitamento allo spendersi positivamente per la realizzazione dei propri più genuini desideri, anche nei momenti meno luminosi.

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