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Messina, effetti prevedibili! Inevitabili? Bus


Vita nuova dal 16 Agosto! Sarà capitato anche ad alcuni di voi, e ad altri accadrà. Ci si attende sempre qualcosa di positivo dal nuovo, eppure, ormai dovremmo aver appreso che il nuovo in sé, non è un valore, quanto meno, non lo è sempre in positivo.

Non c’erano dubbi che si potesse giungere a ciò, viste le azioni che si sono susseguite: cosa?  Che il servizio di Trasporto Pubblico a Messina, venisse ridotto. Era percepito nell'aria, almeno dagli affezionati utenti del trasporto pubblico con Autobus che hanno da tempo fatto questa scelta civile prima ancora che ecologica.

Era nell’aria che gli autisti ATM che si prodigarono sino al primo scorcio di Agosto dovessero prendere le meritate ferie, come pure che tornassero coloro che le avevano già prese e non chi era assunto in prova.

Esito prevedibile, la riduzione del servizio di trasporto pubblico, non certo per carenza di mezzi, bensì per insufficienza di organico. Proviamo a comprendere la forma di riduzione attuata: meno corse complessive, coperte dai turni degli autisti disponibili, nella forma di taglio di un mezzo dove ne erano destinati due, sempre uno, sui percorsi di maggior flusso ove ne erano impiegate tre o addirittura quattro unità e meraviglia, persino l’accoppiamento di linee!

Si l’accorpamento di linee che comporta percorsi misti, quindi più lunghi, brevemente: per l’utenza, tempi più lunghi per il raggiungimento delle mete più lontane, in coda agli articolati percorsi.
Vi scrivo da un 76-78.

Analizziamo ora ciò che ognuno degli utenti avrà sperimentato personalmente: una mezz’ora prima di sveglia ed alzata al mattino per far quadrare le coincidenze di partenza dall’Annunziata tra arrivo del tram e partenza dell’autobus dall’Annunziata. Raggiungimento del posto di lavoro con largo anticipo sull’orario di inizio. Quindi giornata lavorativa e percorso analogo, speculare per il ritorno.

Un caso semplice tutto sommato, partendo dal quasi centro città ed andando non poi tanto lontano: tempo del percorso di andata da sveglia ad accesso al lavoro 120 minuti, tempo effettivo trascorso sui due mezzi pubblici impiegati per lo spostamento 8+10=18 minuti, tempo tra sveglia ed uscita da casa 40 minuti, tempi di percorso a piedi da casa a fermata più da fermata a posto di lavoro 27 minuti, tempi di attesa i rimanenti, ossia 120 - (18+40+27)= 35, quindi in fondo una situazione non poi tanto disagiata.

Eppure c’è chi fa un differente conteggio moltiplicando per due tutto, perché dice che torna pure a casa: insomma proprio incontentabili, ma certo, quando i tempi morti giungono a 70 minuti per un percorso in totale di 36, vien da pensare che si potrebbe stare tre volte più distanti dal posto di lavoro, in una località balneare ad esempio ed usare l’auto, ma vi assicuro, non è il mio caso. Una strana coscienza civica mi induce a credere che usando il mezzo pubblico inquino meno e sto in una città più civile perché con meno traffico.

Si! Voglio continuare ad usare i mezzi di trasporto pubblici e, perché no, riaverla quell'offerta più ampia che mi fa guadagnare tempo, serenità e buon rendimento al lavoro; proprio come sino alle settimane scorse. Confido anche che sia possibile come lo è stato sino alla settimana scorsa e confido nei rilevamenti statistici che continuano a registrare numero di utenti effettivi usanti i mezzi registrando puntualmente salite e discese degli utenti ed orari di transito alle fermate che, stanno evidenziando, ritardi sulle forzate tabelle di marcia, dovute al traffico: che sia colpa di tutti coloro che decisero di riprender l’auto? 

Confido anche nella lungimiranza meno "Mono" e più "Poli", di questa amministrazione pubblica: a buon intenditore... chissà che poi, a ben amministrare i nuovi autobus elettrici in arrivo, non si possa veramente mettere in atto lo sperabile, ancorché vecchissimo, progetto del servizio di trasporto pubblico, cosiddetto a "pettine". Certo gioveranno autisti! Un tale obiettivo possibile alla ripresa autunnale, darebbe un senso anche a questi disagi odierni!

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