L'Architetto Nino Principato: "Io, innamorato della mia città"
Antonino Letterio Nicola Principato nasce a Messina nel 1951. È un bimbo curioso della vita e molto attento a ciò che osserva intorno a sé. Sviluppa sin da ragazzo una grande passione per l'Arte, l'Architettura e la Storia, in particolare per quella della sua città, e rimane fortemente colpito, già dall'età di 7 anni, dalle immagini che riproducono anche in alcuni umili botteghe, alcuni panorami dello Stretto e della città peloritana, ed in particolare un lavoro dentro una bottega adibita alla vendita del pescestocco, riproducente fondali marini in vetro...
"Mia mamma mi portava con lei a fare la spesa" - ci racconta l'architetto - "mi parlava di alcune storie e leggende messinesi ed io rimanevo affascinato, immaginandomi ad esempio l'onirica leggenda di Scilla e Cariddi o varie altre".
Il piccolo Nino sogna ad occhi aperti e comincia ad appassionarsi della ricchezza e dei tesori della città peloritana e letteralmente se ne innamora, sognando per la stessa un futuro sempre più roseo e importante.
"Era l'era, per la città, dei notissimi e rimpianti 'Pitturi i Cammara'", ci spiega l'architetto, "semplici pittori adornanti le pareti più varie di case e numerose altre strutture, ma tra i quali si rivelavano anche grandi artisti, un'era di grande attivismo, cominciata subito dopo il terribile terremoto del 1908 e che culminerà in alcuni lavori prestigiosi del dopoguerra, quali la decorazione del soffitto della Cattedrale, ordinata da Mons. Paino dopo l'incendio della stessa del '43, e che venne effettuata ad opera del Giannetto, del Bonanno e di mio padre, Leonardo Principato, e della Chiesa di 'Sant'Orsola', ad opera del solo grande pittore Bonanno.
Si trattava di pittori esperti nell'utilizzo della tempera grassa, mista cioè al tuorlo dell'uovo, sistema che garantiva il mantenimento delle colorazioni nel tempo, nel trattamento dell'oro, con cui rivestivano varie produzioni ed icone, e nella lavorazione della cosiddetta 'marmoridea', opere che simulavano in tutto e per tutto la produzione del marmo. Ma realizzavano esposizioni importanti un po' dappertutto."
Il giovane Nino studia da Geometra e comincia anche a scrivere per il giornale 'Il Soldo' nei suoi anni giovanili fino a raggiungere i vari successi nel seguito dei suoi anni. Oggi, in pensione dal suo lavoro di funzionario comunale, dopo aver scritto vari libri e continuando tuttora con la sua produzione editoriale, lavora a titolo gratuito, per il mai cessato e profondo amore per la sua città, come Consigliere d'Amministrazione dell'Ente Teatro Vittorio Emanuele.
Chi volesse documentarsi sulle opere, le collaborazioni, i contributi dell'Architetto Principato, troverà il suo curriculum vitae in calce a questa pagina virtuale.
Dott. Principato, le vorrei porre adesso qualche domanda, partendo dalla sua attività attuale, di componente del CdA dell'Ente Teatro, che la vede con rinnovate energie nella passione per la sua città ed il lavoro. Cosa ci sta preparando per il futuro?
"Beh, varie iniziative credo interessanti che costituiranno delle sorprese, soprattutto a partire dal 2020 e che ovviamente lascerò al giudizio del pubblico. Stiamo lavorando intanto tutti alacremente comunque e spero potremo realizzare qualcosa di bello per la città."
Come chiesi già alla grande artista nostra concittadina, Daniela Conti, che cercava di educare i ragazzini al teatro, avvalendosi della collaborazione, oltre che di Nino Frassica, del grande mimo Gerard Foucaux, a Messina, nonostante un certo interesse per il Teatro, si rimane al di sotto degli standard di partecipazione di altre città, soprattutto del nord. Da cosa può dipendere secondo lei ciò, e cosa si potrebbe fare per invertire tale trend?
"Io mi sento di parlare principalmente per la realtà del Teatro Vittorio Emanuele, che conosco meglio. Secondo me, il problema principale è che il nostro teatro è di rappresentazione, non di produzione, tranne che per la musica, con la grande tradizione del 'Corelli'. Cominciando a produrre, indubbiamente accenderemmo nella platea maggior fascino. Con la costituzione inoltre di un museo dell'Opera e con la rivalorizzazione di tante risorse culturali cittadine e siciliane, poi, potremmo inorgoglire i nostri concittadini e rimettere in moto un interesse intorno alla cultura, fattore persino trainante nel lavoro medesimo e nella sua produzione."
Quindi lei non è tra coloro che ritengono la cultura come fattore oggi persino opzionale nel mondo del lavoro?
"Al contrario. La cultura, oltre ad avere un'importanza indispensabile nella formazione dell'essere umano, diviene fattore trainante anche per l'inserimento nel mondo del lavoro. Con la cultura si mangia! Noi viviamo in un contesto economico-sociale in appiattimento del settore primario, senza secondario, con poco terziario ed in assenza di terziario avanzato e nel vortice di una stretta economica terribile, con negozi che aprono ed immediatamente sono costretti a chiudere.
Dovremmo rivalutare da un lato le 'Scuole di antichi mestieri', con il fondamentale ruolo delle istituzioni, sviluppando delle politiche giovanili che pongano al centro proprio la cultura. La 'Via dei tesori', di cui tanto si parla altrove, perché non potremmo farla noi? La rivalutazione delle 'Strade della Storia', con tante ricchezze messinesi a disposizione, perché non dovrebbero essere fattori su cui puntare?"
Dott. Principato, lei ha sempre rivendicato la sua condizione di uomo libero. Se la sente, in tal guisa, di offrire ai nostri lettori dei suoi pareri, positivi e negativi, nei confronti dell'attuale amministrazione e cosa sente di suggerire alla stessa?
"Tra gli elementi positivi, porrei il fatto di aver comunque messo mano alla macchina burocratica del Comune, nella ricerca di minori sprechi di risorse e denaro. Sicuramente anche quello di aver dato finalmente il via alla raccolta differenziata, nonostante una certa impreparazione della città, e di cercare tutto sommato delle soluzioni, per quanto a volte criticabili nei toni, per controbattere all'incivilta' di alcuni cittadini messinesi, che non possiamo purtroppo negare.
Tra i demeriti porrei l'abuso dell'utilizzo dei 'Social' e i vari proclami annunciati, alcune promesse ancora non mantenute, lo sbaraccamento annunciato ma poi non praticato, anche se gli ostacoli non sono mancati, e una debole politica in favore degli animali, lei m'insegna, che al momento non raccoglie risultati. In quanto ai suggerimenti, avrei soprattutto da inviarne uno: la creazione di opportunità per il lavoro, che nella nostra città ha raggiunto ormai toni di drammaticità notevoli."
Dott. Principato, lei è stato spesso attaccato, nelle sue affermazioni pubbliche, sia da idealisti di sinistra che da altri di destra, accusato dagli uni persino di posizioni filofasciste e dagli altri invece di delusione o tradimento in altre occasioni, quando ad esempio scelse di candidarsi alle elezioni comunali nelle fila del Pd. Le offro l'occasione finalmente di chiarire, se lo desidera, le sue posizioni politiche e in cosa lei effettivamente creda...
"Premettendo che la più grave offesa che mi possa essere recata è quella di darmi del fascista, perché io mi sento profondamente antifascista e antinazista e giudico il dramma della seconda guerra mondiale come la più grande responsabilità di quei regimi, io sono Nino Principato, un uomo con le proprie convinzioni, che non possono essere tirate in ballo da una parte o dall'altra in base alla convenienza del momento.
Io mi ritengo lontano da ogni partito o schieramento, credo solo nell'uomo e nelle sue azioni. Aderii al Pd non perché mi sentissi del Pd, ma per la profonda stima che nutro nel prof. Saitta e lo feci insieme a un movimento denominato 'Liberi e Forti' in onore di don Luigi Sturzo ed in ricordo del compianto amico e giornalista Mino Licordari, in compagnia del prof. Caruso, ora assessore alla cultura.
Ho amato le figure di grandi statisti quali Enrico Berlinguer, uomo d'altri tempi, di Aldo Moro, ma ho anche apprezzato la dignità di Giorgio Almirante, esempi di personalità politiche che non ritrovo nei politici attuali.
Sono No Ponte ed anti Tav, che considero inutili sprechi, e riguardo a ciò potrei quindi essere posto a sinistra; pur contro la pena di morte, sono per ergastolo e certezza della pena e persino per la castrazione chimica nei confronti dei pedofili colti in flagranza di reato, e per l'accoglienza dei soli immigrati che si possano regolarizzare, e per tali elementi qualcuno potrebbe pormi invece a destra. Amo profondamente gli animali e nutro il massimo amore e rispetto per l'ambiente e sono contro le storture del nostro sistema capitalistico, e come tale mi si potrebbe definire verde e ambientalista. Sono i complessi risvolti del pensiero di un uomo, che credo non manchino in molti di noi."
Nino Principato è credente, vero?
"Sì, lo sono. Ma oltre ad essere cultore delle sacre scritture, sono enormemente affascinato dalla cultura islamica e dalla loro religione, che non è ciò che alcuni possono pensare, osservando solo gli atti di estremisti sanguinari e irresponsabili, ma una vera religione di pace. C'è un culto nell'Islam ad esempio della figura di Maria molto profondo, addirittura più intenso che nella religione Cristiana."
C'è anche un Nino Principato affascinato dall'esoterismo mi pare di ricordare...
" C'è un Nino Principato curioso, come per sua natura, per tutti gli aspetti della vita e parimenti per quello del 'non emerso'. Negli anni '70 esce la rivista 'Mistery', definito 'Il giornale dei Misteri'. Successivamente si costituisce il 'Gruppo Quasar', antesignano del Cicap, che segue attentamente, spesso giustamente confutando aspetti del paranormale non consoni. Io sono un grande appassionato del ramo ed ho mostrato alcuni di tali aspetti non noti in alcuni dei miei libri. Uno per tutti 'Il codice Antonello', che in parte parafrasa volutamente l'opera di Dan Brown, 'Il codice Da Vinci', ma che invito parimenti a leggere, perché ricco di aspetti inattesi ed inimmaginabili..."
Curriculum Vitae dell'Architetto NINO PRINCIPATO: Contributi e Collaborazioni.
Nino Principato, architetto nato a Messina, è giornalista pubblicista e studioso di Storia Patria. Centinaia di suoi articoli che riguardano la storia ed il patrimonio artistico e monumentale di Messina e della sua provincia sono stati pubblicati sul quotidiano “La Sicilia”; “Il Soldo” settimanale; “De Spectaculis” mensile; “Novità”; “Passaparola”; “Peloro 2000”; “Messenion d’Oro”; “30 e lode”; “Margine Esterno”; “Moleskine”.
E’ autore di diverse monografie sui beni culturali messinesi fra le quali, “Badiazza – La chiesa di Santa Maria della Scala nella Valle a Messina”; la “Guida storico – artistica del IX Quartiere S. Leone” con glossario toponomastico ragionato di Aldo Di Blasi; “I luoghi dello Spirito – Eremi ed eremiti a Messina” con Andrea Bambaci; la guida turistica “Messina città d’arte” insieme a Giuseppe Lombardo; le guide dei Quartieri I, V, VII, X e XIV con Giovanni Molonia; “Sulle orme dei monaci bizantini” insieme ad Andrea Bambaci; il romanzo storico “La luce e le tenebre – Giornate violente e geniali di Caravaggio a Messina”, “Palazzo Zanca in tasca” edito dalla Presidenza del Consiglio del Comune di Messina, “L’Ospedale Piemonte – Cento anni della struttura ospedaliera più antica di Messina”, “William Shakespeare e la città di Messina” e “Mamma, li turchi! Pirati, Torri e Torrari nella difesa del litorale di Messina” insieme ad Andrea Bambaci.
Ha pubblicato anche libri di poesia e saggi in diversi volumi, insieme ad altri autori, su temi di urbanistica messinese e storia dell’arte e dell’architettura siciliana, quali “Un libro aperto sulla città, il Gran Camposanto di Messina”; “I beni artistici nei Nebrodi”; “L’VIII Quartiere Centro Storico Dina e Clarenza”; “Antonello a Messina”.
Per le edizioni dell’Istituto di Studi Storici “Istituto Novecento” di Messina, con la collaborazione dell’Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Ballivatus Siciliae dei Cavalieri Templari di Messina, ha pubblicato il volume sui “Templari a Messina”.
In corso di pubblicazione ha i libri dal titolo “Il mistero di Santa Maria Alemanna, l’esoterismo di pietra della chiesa dei Cavalieri Teutonici a Messina”, “Il Generale e la Colomba, Giuseppe Garibaldi a Messina” e “Il Codice Antonello. Lettura in chiave esoterica delle opere del ”non umani pictoris””.
Ha tenuto numerose conferenze presso istituzioni pubbliche e Club – service ed ha curato la direzione scientifica e l’allestimento di diverse mostre tematiche sui Beni Culturali, oltre l’allestimento delle strutture espositive del “Museo Siciliano di Arte e Tradizioni Popolari – Collezione Panarello” a Taormina, nel Palazzo Corvaja.
Nel 1989 ha ideato e disegnato 300 abiti di foggia cinquecentesca e gli archi trionfali per la rievocazione storica dell’ingresso di Carlo V a Messina, organizzata dalla Provincia Regionale.
Progettista del restauro del Monastero basiliano di S.Filippo di Fragalà a Frazzanò e del seicentesco Convento dei Frati Minori a Malvagna, è stato, fra l’altro, per conto del Comune di Messina, dove ha ricoperto il ruolo di Direttore di Sezione Tecnica, autore degli interventi di riqualificazione urbana di Piazza San Vincenzo, della Piazza del Tribunale, della Scalinata S. Chiara adiacente il Palacultura, della Via I° Settembre, Via Cardines, Via Castellammare, Piazza Catalani e del Centro Storico attorno alla Cattedrale e al Teatro Vittorio Emanuele.
Ha curato numerosissime visite guidate a monumenti e siti di interesse culturale ed etnoantropologico siciliano ed è consulente culturale dell’Associazione ambientalista “Legambiente dei Peloritani” di Messina e dell’Archeoclub di Messina.
E’ stato Direttore tecnico-scientifico di numerose mostre a carattere etnoantropologico a Pezzolo (ME), Gesso (ME), Salice (ME), Messina, Venetico (ME); allestitore del Museo Siciliano di Arte e Tradizioni Popolari “Collezione Panarello” a Palazzo Corvaja, Taormina (ME), e curatore dei relativi cataloghi.
Iscritto all’Albo dei Giornalisti di Sicilia elenco Pubblicisti dal 7 ottobre 1994 è stato giornalista collaboratore del Quotidiano “La Sicilia” di Catania dal 18 aprile 1991 al 4 novembre 2004 con all’attivo 1100 articoli; giornalista collaboratore del mensile “Moleskine” di Messina dall’11 novembre 2010; giornalista collaboratore del settimanale “Il Soldo” di Messina dal 20 giugno 1976; giornalista collaboratore del mensile “De Spectaculis” di Messina dal 28 febbraio 1983 a luglio-agosto 1988; giornalista collaboratore del settimanale “Novità” di Messina dal 12 ottobre 1991 al 28 dicembre 1991; giornalista collaboratore del mensile “Margine Esterno” di Messina; giornalista collaboratore del trimestrale di cultura e informazione “Messenion d’Oro” di Messina da agosto 2002 luglio/settembre 2008 e componente della Redazione Scientifica; Direttore responsabile del semestrale “La Voce Peloritana” di Messina dal gennaio 1995 a giugno 2008; giornalista collaboratore del semestrale “Sicil-Post Magazine” di Palermo dal 2004.
In tv ha collaborato ai programmi "Con la testa nel pallone", su Tcf, con Mino Licordari, 1998; "Domani è un altro giorno", Talk show, 1999, su Tcf; "Ieri, oggi e domani", Talk show, dal 2000, con edizioni successive, con Mino Licordari; "Liberi e Forti", su Tcf e poi su Rtp con Mino Licordari; ed ha presentato "Messina Mistery", nell'ambito della trasmissione "L'Altra Messina", in tv e su internet, in streaming.
E’ autore della sceneggiatura e regista della “Rievocazione storica dello sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina per la battaglia di Lepanto” che si tiene, annualmente, a Messina.
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