Emulazioni di necessità, in:“L’amica geniale” ep7 I fidanzati
I parallelismi, a volte, permettono anche delle intersezioni: così, di ritorno da Ischia, Lenù osserva i nuovi equilibri mossi da Lila. L’intraprendenza imprenditoriale di Stefano Carracci, prevale sul conservatorismo di Marcello Solara, e Lila, sentendosi positivamente sostenuta nel suo progetto di produzione autonoma delle scarpe Cerullo, di suo disegno, non ha dubbi, propende per Stefano che ha già dimostrato di voler impostare in modo umano e non di prevaricazione, il rapporto con gli altri abitanti del quartiere.
La liquidazione di Marcello come pretendente e l’accettazione della proposta di matrimonio di Stefano, come ben pensa Lenù, muoveranno molte cose negli equilibri del quartiere: è un’Italia che sceglie di collaborare e lanciarsi nei ruoli che prima della guerra erano riservati ai ceti più abbienti ed inarrivabili ai più.
Queste comunità, del dopoguerra ormai abbastanza lontano, della ripresa economica anche se non del Boom economico, iniziano a sentire che bisogna aver coraggio e chi vede, come Stefano, che qualcuno ha talento, come i Cerullo, non indugia ad investire.
La bottega di riparazione delle scarpe, si trasforma, grazie all'investimento economico, in laboratorio per la fabbricazione dei modelli del marchio appena istituito. Stefano era stato indotto da Lila ad acquistare il prototipo della calzatura maschile, così, apprezzando, decide di far impresa con la famiglia di Lila.
I due accordi, quello di lavoro e quello sentimentale e di formazione di una nuova famiglia tra i componenti delle due famiglie, si saldano, svelando come è ancora importante, in tali contesti, una sorta di patto ampio, che impegna tutti i versanti relazionali delle compagini familiari.
Testimone della veridicità di tale affermazione è l’osservazione fatta dal capofamiglia dei Cerullo che dice, nella sostanza, che, il rifiuto di Lila, a Marcello, non è solo nei suoi confronti, ma coinvolgerà necessariamente tutta la famiglia Solara. Ciò che vale nel bene, vale anche nel male.
Sulle invidie femminili che scatenano maldicenze su Lila, prevale il contrasto operato da Lenù, e quello dei ragazzi che credono invece nell’onestà intellettuale di Lila, nonostante certe analisi politiche da parte del ragazzo con formazione più di sinistra, erano state dure e stringenti, sul piano etico.
Se l’affronto a Lila è causa scatenante del rogo dell’auto dei Solara, il capofamiglia dei Solara non tarda ad alludere alla facilità con cui potrebbe incendiarsi il laboratorio calzaturiero, facendo visita al cantiere di allestimento, rivolgendosi al capofamiglia Cerullo.
Torna l’antagonismo che, nei più forti economicamente, non ammette tolleranza nei confronti di chi prova a prendere l’ascensore economico-sociale. La modalità secondo cui vi sta salendo su Lenù, passa invece per l’istruzione, ove sta conseguendo successi personali che iniziano a metterla in mostra, in ambito scolastico: ignorato, invece, questo suo procedere, nel quartiere, tranne che da Lila che invece la sprona a procedere oltre, sin agli studi universitari.
E veniamo all’emulazione: è una reazione al prossimo matrimonio di Lila. Lenù è consapevole che ciò comporterà minori occasioni di confidenza con Lila e quindi è più facilmente disposta ad aprirsi ad un rapporto sentimentale con Antonio, il ragazzo che lavora nella sua piccola officina. Un ragazzo semplice, figlio della vedova che è stata aiutata dal padre di Nino Sarratore, colui che ebbe mire su di lei già da Ischia e che l’intervento di Antonio ora allontana.
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