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Ritrovare se stesse, in: “The book club. Tutto può succedere”




Non perdersi di vista è essenziale tra amicizie: assicurarsi un incontro mensile, giungendoci accompagnati da qualcosa che si dispone ad essere argomento di scambio di opinioni, assicura la elasticità del cervello e la condivisione che è il sale dell’amicizia.

Il gruppo di quattro amiche, impersonate da quattro splendide attrici recitanti i ruoli di:  un’affermata imprenditrice di hotel che non si sposò con l’uomo che la metteva di buon umore, una vedova che  si è assuefatta alla nuova condizione, un giudice di corte federale abbandonata dal marito per una giovanissima fidanzata, una impegnata organizzatrice di eventi per raccolte di beneficienza che prova a ricostruire l'incrinata complicità con il marito.

Le nostre sono rispettivamente impersonate da: Jane Fonda, Diane Keaton, Candice Bergen e Mary Steenburgen, e già questo crea in noi l’aspettativa per loro classici pezzi di bravura, i dialoghi-monologhi, ad esempio, per la Keaton. A partire da qui, si acuisce la curiosità per ciò che la compresenza sulla scena delle nostre quattro, potrà sortire, ed indubbiamente, la miscela produce tanto di frizzante.

Al primo degli incontri del loro inventato club del libro a quattro, la proponente di turno, porta “Cinquanta sfumature di grigio”, il primo, della trilogia di E. L. James, e già, l’immediata spigolatura del libro, suscita un veloce susseguirsi di impressioni che danno loro la misura della distanza che ciascuna si è trovata a registrare nei confronti dell’appeal.

Appeal, per chi, la vedova-Keaton, sopito, per chi, mai sposata-Fonda, ridotto a fugaci occasionalità, per chi, la sposata-Bergen, agognato e per chi, l’ormai separata-Bergen, persino obliato.

La spregiudicatezza del libro, congiuntamente ad eventi manifestantesi nel quieto scorrere delle loro personali vite, innesca le seguenti rêverie:

il viaggio in aereo per raggiungere le figlie, per la vedova dominata dalla paura del volo e che si trova seduto a fianco un uomo, più in là rivelatosi pilota di linea, che prende ad interessarsi a lei, 

il venire ad alloggiare nel suo hotel dell’uomo che allontanò da se, da giovane, per paura del sopraggiungere possibile della noia del matrimonio, per l’imprenditrice che, suo malgrado, viene ricoinvolta nell’abbandono fantastico da colui che continua a farla ridere, 

il ricevere l’invito al doppio fidanzamento del figlio e dell’exmarito nell’esotico luogo di vacanze permanenti per la giudice, che, per reazione, si affaccia in rete ad un sito per incontri, 

l’iscriversi, con il marito, ad una scuola di danza per recuperare il feeling, per quella dal monolitico matrimonio.

Ecco allora che: il sorvolare l’incantevole paesaggio dell’Arizona su un piccolo aereo con lui, l’aver costantemente sotto gli occhi i luoghi della trascorsa, intensa gioventù, dal terrazzo dell’hotel trasformato nel proprio luogo inaccessibile ora goduto assieme a lui, il sereno farsi prendere dai luoghi della vacanza continua con gli incontri proposti dal sito, il calcare il palco di uno spettacolo esibendosi con il marito, sono, per le nostre protagoniste, occasionalità capaci di complicare e ad un tempo riaccendere la vita.

Protagoniste che seguiremo sia nel loro approcciarsi ai nuovi eventi che la vita le riserva che nel loro reincontrarsi per partecipare dei cambiamenti indotti dalle letture della trilogia che divenne incontrastato luogo di rispecchiamento di quanto ancora, in età non più tenera, può godersi.

Anche noi siamo trasportati nelle nostre rêverie con loro: le nostre splendide quattro attrici di cui conosciamo le appassionanti interpretazioni e che qui, assieme, divengono un fantastico frullato di energia e voglia di vivere, da tener sempre svegli, la nostra attenzione e lo spirito d’emulazione. 



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