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Quei percorsi partiti da Mario Manganaro: il 5 maggio, seminario mostra e catalogo al PalaAntonello di Messina

La mostra, pur definita, appare, al visitatore, ...in allestimento: più che altro, completabile! Certo che una antologica necessiterebbe di un museo interamente dedicato, tale è stata la prolificità di attenzione che Mario Manganaro ha riservato a tutto ciò che venne innanzi ai suoi occhi e ne destò interesse di studio e ricerca, oltre che di affezione. 

Questa mostra, testimonia brevemente di alcune attenzioni al patrimonio architettonico, paesaggistico e naturale di Messina, dello Stretto, di altri luoghi siciliani e, qui, sporadicamente, di alcune occasioni in luoghi altri, che pure una ampia attenzione documentaristica di studio ha nel suo archivio. Così hanno disposto, assieme alla famiglia, i colleghi Adriana Arena e Alessio Altadonna, curando il catalogo e Francesco, Michela De Domenico e Claudio, assieme ad ex allievi, la mostra.

Occhi che memorizzano interiormente, fissando il contenuto da ritrarre e del cui esito dà subito conto l’insieme di tracce depositate dalla mano quasi senza che gli occhi si posino, se non brevemente sui fogli, in taccuini piccoli, piccolissimi. Qualche volta, quando ci fu più tempo o i piani di lettura da stratificare erano molteplici, formati di taccuini più grandi, o fogli, raramente oltre l’A4, eccezionalmente intorno all’A3 ed oltre, rigorosamente ad inchiostro di china ed in alcuni casi adottando la matita ed il suo colore.

Misure differenti e parsimoniose si contrappongono a misure senza confini sia dei contenuti, sia della disponibilità dell’uomo, come testimoniato nel testo che il 5 Maggio si presenta e che raccoglie, assieme ad una esigua porzione di suoi disegni, anche se più del doppio rispetto a quanto in mostra, alcune memorie di chi ebbe la fortuna di intersecare, a volte lunghi periodi, altre, pur brevi occasionalità, con lui.

Nel secondo anniversario del suo aver dovuto prender congedo, dopo il primo, lo scorso anno, in cui gli affetti concittadini e non, chiamati dalla famiglia: la moglie Gianna ed i figli Francesco e Marina, hanno offerto verbalmente le loro testimonianze: ecco la mostra di cui sopra ed il congiunto breve seminario. 

Il seminario in cui prenderanno voce principalmente le memorie degli amici dell’Unione Italiana del Disegno, per primo il suo Presidente Vito Cardone ed in rappresentanza di tanti colleghi: Laura Carlevaris, Antonio Conte, Sereno Innocenti, avrà luogo al PalaAntonello, in viale Boccetta, sabato 5 Maggio alle sedici.

La composta pubblicazione raccoglie disegni e scritti, due forme espressive in cui Mario è stato prolifico, con garbo e profondità di contenuti sempre espressi in forma piana e comprensibile a tutti com’è proprio di chi ha vere acquisizioni da comunicare. Così, pure nei dialoghi, non solo nelle testimonianze dei tanti che incrociarono affinità, a volte destini, incoraggiati nelle loro passioni, sempre intuite e sostenute, da quel suo farsi “tutto a tutti”, ci viene riportato. Persino frammenti di corrispondenza per email, alcuni pubblicando, testimoniano, d'aver ricevuto a sostegno dei loro percorsi, a quell’incrocio, pur a distanza che non fece mancare.

Incroci sentiti come una forma di destini incrociati, come evinciamo dal pur breve scritto del figlio Francesco, a partire dalla consuetudine, del padre Mario, di dedicare attimi della sua giornata anche ad un particolare tipo di cruciverba, quello a schema libero, davvero il più complesso che io conosca, mettendo un tassello anch'esso significativo per la comprensione più ampia e vera dell’uomo. 

Le brevi note alla notizia si concludono qui, ricordando che la mostra il cui disporsi trae spunto dall’incrociarsi di percorsi e dal porsi discretamente sui bordi perimetrali le opere, è presente anche i giorni successivi, il sei e sette e verrà disallestita a fine mattinata di giorno otto per accogliere altre iniziative ospitate dal messinese Palacultura (info evento: redazione@mariomanganaro.it).

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