Mi giunse ... e risposi 004: Architettura intenzioni "ragionate" dall'anima Ada

Mi giunse ... e risposi 004

Quando un progetto è veramente la risposta giusta?

Tante le risposte che si potrebbero dare a questa domanda, eppure la più vera, per me, è quando, si è posto in ascolto. Di che? Di chi? Di cosa?

Il progetto è ospite del luogo presso cui vorrà essere accolto e tanto più sarà stato ad ascoltare il luogo, tanto più, meglio entrerà in dialogo con lui, assisteremo a quel miracolo artistico che si ripropone ogniqualvolta scattano le affinità. Ne stiamo a dire oggi, che tanti festeggiano proprio ciò.

Allora è inequivocabile che tanto più si ascoltò il luogo, tanto più, sarà scattata quell'affinità fatta di tante sfumature del guardare alle cose in maniera analoga, tanto più ciò che esiste e ciò che sta entrando in dialogo, formeranno un unico, qualcosa che si dispone all'accoglienza dell'uomo.

Resta da dire e qui non si può che sommariamente cosa sia un luogo, ma, basta lasciarsi guidare dalla percezione: è nostro luogo, quello in cui è bello stare. Pertanto, anche questo dovremmo imparare: che non v'è luogo bello o brutto ma empatia con esso o no. Non è un caso che, nella vita amiamo cose diverse, ciascuno di noi, a maggior ragione individui differenti.

Eppure, ciò che è in rapporto armonico tra le sue parti, si fa tosto riconoscer da tutti, è qualcosa di inscritto nel dna umano. Questo compresero sin dai primordi i facitori di spazi che li regolarono sulle proporzioni auree, ricavate da quel rettangolo con i lati in proporzione tale che sottraendovi un quadrato dal lato pari al minore del rettangolo, ne rimane uno con lati nello stesso rapporto di proporzioni e procedendo per sottrazioni con l'analogo metodo, sempre tale speciale rettangolo si ricava, con lati in quella precisa proporzione geometrica.

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