Deduzioni non complesse, in: “Irresponsabilità e perdite di memoria Maestri 33-34”
Deduzioni non complesse, in: “Irresponsabilità e perdite di memoria Maestri 33-34”
Che i fenomeni naturali risultino disastrosi per alcune civiltà e meno per altre, dipende da quanto è diffusa la conoscenza di essi, dei loro segni annunciatori ed anche dalla memoria che si ha di analoghi accadimenti nel passato.
Conoscenza e Memoria salvano la vita: così, il Geologo Mario Tozzi e, in fondo, vale anche per le vicende oscure della scomparsa dei Micenei, trattata dall’Archeologo Massimo Valerio Manfredi, comparazioni con situazioni simili anche più vicine a noi e meglio analizzabili, sempre facendo buon uso di ciò che indica la coppia di termini, Conoscenza e Memoria, possono farci giungere ad ipotesi plausibili anche per quella scomparsa.
Scomparsa tanto più misteriosa, quella dei Micenei, tra gli Achei, in quanto, delle loro gesta son pieni poemi estesissimi e poi, attribuiti ad Omero.
Si procede, riflettendo su ciò che ci perviene proprio dai poemi che non son fonte storica, ma con sufficiente veridicità, muovono da un evento realmente accaduto, una guerra tra due blocchi: i popoli sulle coste più a nord contro quelli delle coste più a sud del mediterraneo, corrispondenti al Peloponneso ed al Medio Oriente, all’incirca.
Due imperi entrati in urto, ed in cui, i vincitori, dopo lunghi anni, decenni, nel tornare alle loro terre, come nell’Odissea ad Ulisse, trovano usurpatori e disgregazione. Una distruzione di imperi, come ad esempio il britannico dopo le guerre mondiali che più direttamente conosciamo.
Ciò a riprova che le guerre, oltre le distruzioni fisiche e morali, comportano cambi epocali di cui bisognerà cogliere la portata, sia nel bene che nel male.
Più facile, anche se sempre, il fattore umano, può essere dirompente, con le sue negligenze e smemoratezze colpevoli, la difesa dai fenomeni naturali che, studiati e capiti, hanno modalità riconoscibili delle loro manifestazioni, sicuramente meno capricciose delle volubilità e cupidigie umane.
La natura da segnali, riconoscibili e decodificabili, se solo se ne archivia e continua a studiare le memorie.
È istruttivo riscontrare come un popolo attento alle maree, si ritirò sulle montagne quando si presentò una marea fuori ciclo e così si salvò dallo tsunami che spazzo tutto di li a poco.
Che se ne trae da questi paralleli?
L’insidiosità umana è più difficilmente arginabile rispetto alle naturali, perché le naturali, le possiamo depotenziare, come il lasciar libero sfogo alle piene dei fiumi, rimuovendo le costrizioni in cui avevamo creduto di imbrigliare il flusso dell’acqua.
A ben vedere, due volte, il gigante russo, arginò con una tecnica analoga, ossia lasciandosi invadere, bruciando tutto, anche le loro case ed allungando le linee di rifornimenti degli invasori che si indebolirono e, le ipotizzate guerre lampo, si trasformarono in depotenziamento energetico. Accade prima a Napoleone e poi, nella seconda guerra mondiale ai nazisti.
Sapienze di popoli dotati del coraggio della rinuncia ai loro beni, pur di non essere ridotti in schiavitù, dovrebbero brillare come fari di civiltà il cui esempio seguire, anche nelle contingenze della contemporaneità. Come? Rinunciando a qualche comodità, ma, mai alla libertà dello stare assieme, unica possibilità per sconfiggere eventuali, truci manovre di confinamento ulteriore.
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