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Punti di osservazione singolari, in: “Corte Costituzionale e Cinema Neorealista Maestri 35-36”


Punti di osservazione singolari, in: “Corte Costituzionale e Cinema Neorealista   Maestri 35-36”


Due ruoli differenti quelli della Corte Costituzionale e del Cinema, eppure in questa puntata di Maestri, può accadere di scoprire che hanno in comune, almeno nel caso italiano, forme di attenzione al sentimento comune, quello all’origine del patto sociale sancito dalla Costituzione e quello che sta nello sguardo della linea neorealista del nostro cinema, vicino al vissuto giornaliero, svelante le verità dei modi di essere e di reagire di un popolo alle vicende della storia.

È proprio alla Storia, racchiusa nel patto sociale della Costituzione, che fa riferimento la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, evidenziando il modello di operatività. Differentemente da altri modelli, la nostra Corte Costituzionale esamina, su richiesta di un giudice che ravvisa, in uno specifico processo, la potenziale incostituzionalità di una legge che dovrebbe applicare, pertanto, porta quel dibattimento in Corte Costituzionale, sicché, possa essere coinvolta a vagliare applicativamente, quella legge, quali diritti costituzionali, potrebbe intaccare: quindi, il modello del Giudizio Incidentale.

Non un processo astratto quindi, ma calato nella realtà delle situazione e che da quel particolare caso, può far trarre un giudizio generale, persino la cancellazione di quella legge.

L’occhio del regista, qui Francesca Comencini, indaga la vita che gli si svolge sotto gli occhi, almeno, nel Cinema Neorealista italiano, è così, e da quel momento si adopera per rimuovere i filtri che si potrebbero frapporre alla diretta presentazione di quella realtà, colta nel suo farsi nell’istante, per riportarla alla coscienza dello spettatore del film, integra.

Due lavori quindi che, mettono le mani nella carne viva degli eventi e compiono il loro ruolo avente come obiettivo il restituire verità, ed in ciò equità, ora ad uno strumento del patto sociale, l’altra alla memoria collettiva che può conservare quella sequenza e persino quel fotogramma, come sintesi di una storia e di un sentimento, come si scriveva in apertura del ragionamento e come accade per tutti. 

Ne è esempio emblematico la partecipazione emotiva che scaturisce dalla drammatica sequenza della brava Anna Magnani falciata da una raffica di mitra mentre rincorre la camionetta che porta via il suo uomo, in "Roma Città aperta di Roberto Rossellini.

Abbiamo appreso come si giunge a far parte della Corte Costituzionale per tre differenti vie che conferiscono un terzo ciascuno di membri della Corte e quindi come si mettono assieme competenze acquisite in differenti ambiti, proprio a garantire ampiezza dei punti di vista.

Ebbene, nell’appello della regista, a tutti, ma particolarmente alle giovani, si presenta un analogo interesse ad uno sguardo plurale, ma anche diversificato, puntando a rivisitare pure, la varietà di situazioni trattate dall'arte cinematografica che ha beneficiato dello sguardo maschile, in prevalenza e che si potrebbe arricchire del differente sguardo femminile.

Questa ulteriore convergenze tra una Istituzione dello Stato ed una pratica artistica che spesso ci svela aspetti del nostro quotidiano, altrimenti inosservati, testimonia di una ricchezza sociale insita nella nostra cultura: patrimonio da, continuamente, arricchire, persino attraverso la semplice osservazione che è poi il motore del mutamento nel solco del comune riconoscersi in una Storia sempre presente, perché è la scena della nostra vita scritta nei paesaggi come nei comuni della nostra Italia.

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