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Benefici dalla pluralità, in: “Mescolanze tra competenti, per buoni risultati Maestri 43-44”


Benefici dalla pluralità, in: “Mescolanze tra competenti, per buoni risultati   Maestri 43-44”


Che più individui si occupino del conseguimento di un esito dipendente dalla loro collaborazione, dall’integrazione delle loro competenze, è buona garanzia di riuscita, quanto più ognuno, pur conoscendo il campo di azione degli altri, non vi si sovrappone.

Questo è il modello di funzionamento della sanità italiana, così come illustrato dalla rettrice della Scuola SantAnna Sabina Nuti.

Non meravigli questa impostazione che proprio da noi, in Italia, ha il carismatico vaglio della Storia, quella che ha caratterizzato sin da secoli prima dell’anno zero del nostro calendario Cristiano, la positiva tensione dei popoli italici nei confronti dell’altro, che sia l’altrove verso cui andare, o l’altrui che venne sul nostro suolo.

Storia che si perpetuò con la formazione dell’Impero Romano, come ci illustra lo storico Andrea Giardina.
La mescolanza di genti di varia provenienza geografica, fece, proprio grazie al loro essere versati, come indole, in certi mestieri anziché altri, ad avere, in compresenza, in uno stesso luogo, l’Italia, quella varietà che, integrandosi, riesce a dare il meglio, in qualsivoglia sfida ci si fosse decisi di intraprendere.

Detto già del principio della non ingerenza, ma all’inverso, della collaborazione tendendo ad agevolare il compito degli altri che, come chiarisce la Sabina Nuti, non è necessariamente abbondare in quantità, quanto dar sempre la giusta misura.

La giusta misura, questione di equilibri e di precise competenze, ma anche facilità del relazionarsi.
Ed insiste, quando prospetta che persino la cura per uno steso malanno, potrebbe avere percorsi differenti in relazione al destinatario, e se ciò ci convince istantaneamente quando viene posta a base l’età del paziente, lì per lì ci stupisce, quando si afferma, cambi in relazione al posizionamento sociale del paziente. 

A ben vedere, se ad un professionista è più facile far assumere fosforo con una dieta il cui alimento principale è il pesce, per l’abitante di un’area montana, tale dieta ha qualche difficoltà in più e l’integrazione per l’assunzione di fosforo con medicine risulta più semplice ed anche economicamente più sostenibile se anche ciò potesse rappresentare un ostacolo: le medicine si possono rimborsare, la dieta di pesce no, e quindi si interviene con equità sociale.

Altro, riguarda la corrispondenza che facilmente tutti possiamo fare tra questa condizione ormai stabilmente ereditata da noi tutti italiani e la fortuna del Made in Italy: la produzione artigianale, il manifatturiero, come la sfera del design e l’eleganza ovunque apprezzata della moda.

Più esatte esemplificazioni dello splendore del modello italiano della mescolanza di competenze, e della pluralità che genera risultati differentemente nemmeno ipotizzabili, stanno, pur a volte celate, in entrambe le lezioni, per cui è bene non perderle di vista o approfittare della replicabilità ed opportunità di visione in RaiPlay.

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